Lizzo: attivista solo perché grassa e nera? No grazie

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Di Giorgia Bonamoneta

Lizzo, nome d’arte di Melissa Viviane Jefferson, è una cantante, rapper, attrice e anche attivista. Non si lascia scappare l’occasione di parlare da David Letterman del fastidio di essere considerata attivista solo perché grassa e nera.

Lizzo: grassa e nera e allora?

Mi definiscono coraggiosa perché canto e ho questo aspetto. Sono stufa di essere un’attivista solo perché sono grassa e nera“, dice Lizzo. “Voglio essere considerata un’attivista perché sono intelligente, mi interesso delle questioni sociali, faccio buona musica e voglio dare il mio contributo“, ha spiegato.
La richiesta di Lizzo è di essere considerata al di là del proprio aspetto, di prendere il lavoro come metro di paragone e non i centimetri del girovita o il colore della pelle. Il peso, il colore, le disabilità o l’orientamento sessuale non dovrebbero definire una persona agli occhi degli altri. Ma, inevitabilmente in una società schiacciata sotto il peso dell’apparire, sono caratteristiche che indirizzano la vita. Per Lizzo è stato così, ha raccontato in diverse occasioni cosa volesse dire crescere nera e grassa e non sentirsi adatta in nessun luogo e per nessuna carriera.

Poi l’illuminazione? No, al contrario tante critiche alla sua musica, considerata mediocre e alla sua persona, considerata troppo “grossa”, in un’occasione è stata definita una “wrestler”. Insulti, parole che non hanno impedito a Lizzo di essere eletta dal Time come “Entertainer of the year” nel 2019.
In quanto donna nera, scrivo musica per tutti, ma parto dall’esperienza di una donna nera“, dice. “Scrivo musica che, almeno spero, fa sentire bene la gente e che mi aiuta ad amare me stessa. Questo è il messaggio che voglio mandare alle donne di colore, alle grosse donne di colore, alle donne trans di colore. Fine” (da Rolling Stone, qui).

Lizzo - Photo Credits: web
Lizzo – Photo Credits: web

Lizzo, attivista della body positivity

Non lo faccio per avere il corpo dei vostri sogni, ma dei miei“, ha risposto Lizzo alle accuse arrivate tramite Tik Tok, social nel quale condivide gli allenamenti con i suoi fan.
Il movimento per la body-positivity sta facendo la stessa cosa. Siamo cresciuti insieme, abbiamo sofferto insieme, e sono felice di essere vicino a qualcosa di così vivo e organico“.

Ma che cos’è la body positivity? “Accettarsi e piacersi con tutte le imperfezioni”, ti rispondono in coro le giovani attiviste di Instagram con la crema contro l’acne da sponsorizzare. Questa è la versione annacquata del movimento, la versione che piace alle aziende per prodotti femminili, che strizzano l’occhio all’incertezze dell’adolescenza più che a un corpo non conforme.
Body Positivity non nasce nel rapporto “grasso è bello”, ma anzi tenta di abbattere il concetto di bellezza. La bellezza è un canone imposto, una serie di regole e geometrie del corpo da rispettare; la body positivity invece rivendica l’esistenza di ogni tipo di corpo. “Ogni corpo è valido”, quello grasso, magro, alto, basso e qualsiasi altra caratteristica fisica con il quale descriviamo i corpi.
Body positivity non è: “sentirsi belle e nemmeno essere l’ispirazione per chi non si accetta: ma affrancarsi da un sistema opprimente, che impone un unico modo giusto di essere“, scrive Dalila Bagnuli su Officina Femminista.

Lizzo canta su un palcoscenico dove la norma è osannare star diafane, magre e bellissime. Il contributo di Lizzo alla body positivity, come lei stessa ha dichiarato a Vouge, è: “È facile per me dire che sono body positivity a questo punto. È facile. Voglio normalizzare il mio corpo“.

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Articolo di Giorgia Bonamoneta.