Iolanda Apostolico è il magistrato che non ha convalidato il fermo dei migranti nel centro richiedenti asilo di Pozzallo, non proprio perseguitati politici. Come riferisce Lucio Malan, capogruppo FdI in Senato, uno di loro ha dichiarato di essere scappato perché inseguito dai creditori, un altro perché minacciato dai familiari della fidanzata. Uno ha chiesto asilo perché nel suo Paese le cure sono a pagamento e l’ultimo perché perseguitato dai cercatori d’oro. Tutti loro ora sono liberi grazie ad Apostolico, definita dalla stampa vicina alla sinistra come un «cane sciolto», un magistrato libero e senza legami con correnti politiche all’interno della magistratura, che opera nel palazzo di Giustizia di Catania. Non una «toga rossa», quindi, secondo la ricostruzione fatta da Repubblica.

Iolanda Apostolico che, lo scorso 29 settembre, non ha convalidato il trattenimento di tre migranti tunisini fermati dal questore di Ragusa, sconfessando di fatto il cosiddetto decreto Cutro e per questo è stata travolta dalle polemiche.

“Noi decidiamo secondo scienza e coscienza, e secondo la legge”. Marisa Acagnino, giudice catanese che da anni si occupa di immigrazione e che lavora nello stesso ufficio di Iolanda Apostolico, si schiera con la collega.

“La collega – spiega – ha disapplicato il provvedimento, tra l’altro, perché questo tipo di trattenimento si può fare in frontiera e in questo caso i migranti erano sbarcati a Lampedusa, poi erano transitati a Palermo e infine erano stati portati a Pozzallo, poi c’era il problema legato alla normativa europea e infine mancava il provvedimento della commissione apposita sulla manifesta infondatezza o inammissibilità della domanda di asilo”. “L’elenco dei Paesi sicuri – prosegue – è un elenco ministeriale che non vincola il giudice, è un atto amministrativo e per giurisprudenza costante i magistrati non sono vincolati”. Acagnino a febbraio disapplicò il decreto Piantedosi sui soccorsi in mare ed è stata oggetto di pesanti critiche per la sua adesione a Md, la corrente di sinistra delle toghe. “Io sono orgogliosa di essere di Magistratura Democratica , – dice – aderire a una corrente non significa che le proprie idee incidano sulle decisioni o che mi condizionino. Critichino nel merito i provvedimenti”.

Iolanda Apostolico boccia il decreto migranti

“Non voglio entrare nella polemica, né nel merito della vicenda. Il mio provvedimento è impugnabile con ricorso per Cassazione, non devo stare a difenderlo. Non rientra nei miei compiti. E poi non si deve trasformare una questione giuridica in una vicenda personale”. A dirlo è Iolanda Apostolico, la giudice del tribunale civile di Catania che nei giorni scorsi non ha convalidato il trattenimento di tre tunisini nel Centro di Permanenza e Rimpatrio di Pozzallo, sconfessando di fatto il cosiddetto decreto Cutro e dichiarando contrario alle normative europee e alla Costituzione il fermo disposto dal questore di Ragusa. È stata così disapplicata anche la garanzia finanziaria da 4.938 euro ai richiedenti asilo per evitare la detenzione nei Cpr voluta dal governo Meloni.
                                                                                            
Le polemiche che hanno seguito il pronunciamento della giudice sono state così tante che Apostolico ha dovuto chiudere i suoi profili social. “Anzichè percorrere la strada delle impugnazioni, si preferisce la strada dell’aggressione nei confronti della giudice di Catania scavando nella sua vita privata per capire quali siano i suoi orientamenti personali, e questi sono comportamenti non degni di una democrazia”, l’ha difesa il collega Eugenio Albamonte, ex segretario di Area, che ha sottolineato: “C’è una involuzione molto forte del governo attuale nel rispettare il ruolo della magistratura”.

Ma chi è Iolanda Apostolico?

Dal profilo Facebook di Apostolico emergono indicazioni ben precise sulle sue preferenze politiche, tanto che, poche ore dopo la pubblicazione dell’articolo sul quotidiano, ha pensato bene di chiuderlo.

La giudice, da tempo sposata con Massimo Mingrino, funzionario giudiziario vicino agli ambienti politici rossi e simpatizzante di Magistratura Democratica, ha un forte interesse verso i temi migratori, come dimostra anche il like a «Presidio permanente No Borders – Ventimiglia». O, ancora meglio, il reportage fotografico da lei stessa realizzato nel maggio 2011 sull’attracco a Catania del traghetto «Flaminia» con 1300 migranti che arrivarono a Lampedusa e vennero poi distribuiti nei centri di accoglienza locali. Immagini che la Apostolico definisce simbolo di «moderna deportazione»(questo il titolo che dà alla gallery). Sulla suo profilo abbiamo trovato anche il «follow» alle pagina del «Progetto 20K», associazione che si definisce una «rete di solidarietà e aiuto concreto per la libertà di movimento», e di «Caravana Abriendo Fronteras», che sostiene l’ideologia no border. Nel 2016 la Apostolico condivide un’altra petizione dal titolo: «L’Europa apra le porte ai migranti e usi i finanziamenti per garantire viaggi aerei sicuri». È un richiamo a un appello della Rete femminista «No muri, no recinti». Nella petizione, chiusa a poco più di 3600 firme, si chiedeva al governo di «accogliere le persone migranti con dignità, umanità e sicurezza, sottraendole alla violenza e allo sfruttamento degli scafisti e dei passeur» ma anche di «non finanziare più la Turchia o altri paesi del Nord Africa allo scopo di trattenere migliaia di richiedenti asilo in campi di raccolta». E ancora, proponeva di usare «questi fondi per garantire viaggi sicuri a partire dai luoghi d’origine». Scartabellando le pagine seguite da Apostolico troviamo, tra le altre degne di nota, anche quelle di «Potere al popolo», (sezione di Catania), movimento fondato dal centro sociale «Je so’ pazzo» di Napoli, che nello scacchiere politico si colloca tra le forze della sinistra radicale. E ancora, troviamo la pagina di «Democrazia e Autonomia», il partito fondato da Luigi De Magistris, e quella di «Possibile», partito schierato a sinistra e ispirato da Pippo Civati. Tra le pagine seguite non manca nemmeno quella dell’ultrà dell’accoglienza Aboubakar Soumahoro. Ognuno nei suoi profili social può seguire e condividere quel che desidera: è la democrazia della libertà di pensiero e di parola. In tal senso, Iolanda Apostolico ha dato indicazioni precise su quelle che sono le sue, legittime, idee personali e politiche, l’importante è che queste rimangano fuori dalla sua aula di tribunale.