Come Israele ha fallito con l’IA

Continua ad aumentare di ora in ora il numero delle vittime dopo l’attacco a sorpresa e su larga scala lanciato sabato da Hamas nei confronti di Israele. L’ultimo bilancio parla di oltre 900 morti e 2.100 feriti. Numeri destinati a salire con le truppe israeliane che, nella loro operazione per liberare i vari insediamenti al confine con la Striscia di Gaza, continuano a individuare cadaveri di civili. Tra i dispersi, ci sono anche due italiani: Eviatar Moshe Kipnis e Liliach Clea Havron.

Lo scorso anno l’esercito israeliano ha lanciato una nuova strategia per inserire armi e tecnologie dell’intelligenza artificiale in tutti i reparti militari – la trasformazione strategica più radicale degli ultimi decenni. Il mese scorso il Ministero della Difesa israeliano si è vantato che l’esercito sta per diventare una “superpotenza” dell’IA nel campo della guerra autonoma .

“C’è chi vede l’IA come la prossima rivoluzione che cambierà il volto della guerra sul campo”, ha detto il generale dell’esercito in pensione Eyal Zamir alla Conferenza di Herzliya, un forum annuale sulla sicurezza. Gli impieghi militari dell’IA potrebbero includere “la capacità delle piattaforme informatiche di colpire in sciami, o dei sistemi di combattimento di operare in modo indipendente … o l’aiuto in un processo decisionale rapido su scala maggiore di quanto si sia mai visto”.

L’industria militare israeliana sta producendo una vasta gamma di navi e veicoli militari autonomi, tra cui un “veicolo robot armato” descritto come dotato di un insieme di programmi “robusto” e “letale” con “riconoscimento automatico del bersaglio”. Un sottomarino autonomo per la “raccolta segreta di informazioni”, soprannominato BalenaBlu, è in fase di collaudo.

Come Israele ha fallito con l’IA

Una settimana prima dell’attacco di Hamas Israele ha portato i funzionari della Nato al confine di Gaza per mostrare l’uso dell’intelligenza artificiale per la sorveglianza ad alta tecnologia. Ora, dice l’agenzia di stampa Reuters, l’incapacità di quei sistemi di fornire un allarme sull’attacco di sabato rappresenta un fallimento dell’intelligence da studiare per anni. L’invasione delle postazioni militari vicino alla Striscia e i lanci di missili che hanno messo in crisi il sistema di difesa Iron Dome ha preso di sorpresa l’esercito più tecnologicamente avanzato del mondo. 

Israele annuncia di aver colpito «tre centri di comando dei terroristi»

Israele annuncia di aver colpito «tre centri di comando dei terroristi». Nei raid – secondo quanto riportano i media di Tel Aviv – sarebbe morto anche Ayman Younis, uno dei leader di Hamas. L’azione del gruppo armato palestinese riceve il plauso del presidente iraniano Ebrhaim Raisi che sostiene «la legittima difesa della nazione palestinese» nei confronti del «regime sionista e dei suoi sostenitori che sono responsabili dell’instabilità nella regione».

Hamas dal canto suo rivela di aver avuto il sostegno di Teheran per portare avanti l’operazione Tempesta-Al Aqsa. Israele inoltre rischia di dover fare i conti anche con un nuovo fronte da Nord dove il gruppo militante libanese Hezbollah ha lanciato colpi di artiglieria e razzi verso postazioni israeliane nella zona di confine «in solidarietà con la resistenza palestinese». Una situazione incandescente. In soccorso di Israele arrivano gli Stati Uniti con il presidente Biden che sente nuovamente Benjamin Netanyahu e annuncia «ulteriore sostegno» a Israele. A specificarne i dettagli è il capo del Pentagono, Lloyd Austin. «Forniremo rapidamente alle forze di difesa israeliane attrezzature e risorse aggiuntive, comprese le munizioni. I primi aiuti di sicurezza cominceranno a muoversi oggi e arriveranno nei prossimi giorni», spiega annunciando poi lo spostamento di velivoli e navi, fra cui la portaerei Gerald R. Ford, verso il Mediterraneo orientale.

Hamas non aprirà negoziati sugli ostaggi finché sotto il fuoco di Israele

«Hamas non aprirà negoziati sugli ostaggi finché sotto il fuoco di Israele». Lo afferma Abu Obaida, il portavoce delle brigate Qassam, braccio armato di Hamas. «Gli ostaggi sono a rischio, ma non negozieremo nulla finché saremo sotto il fuoco, con la minaccia di una invasione o della battaglia», ha detto in un comunicato rilanciato dalla Cnn. «Se Israele continua a colpire civili a Gaza giustizieremo gli ostaggi ad uno ad uno, uno per ogni bombardamento su abitazioni civili senza preavviso, e pubblicheremo gli audio e i video delle esecuzioni»: è la minaccia brandita questa sera da un portavoce delle Brigate Al Qassam di Hamas, che detiene una parte delle decine di cittadini israeliani rapiti nel corso del raid terroristico di sabato 7 ottobre. Una terrificante risposta ai bombardamenti israeliani sulla Striscia di rappresaglia, che avrebbero già provocato nelle prime 48 ore 687 vittime e 3.726 feriti secondo il ministero della Sanità palestinese. Il bilancio ancora provvisorio della scorribanda terrorista lanciata sabato nel Sud di Israele ha invece superato le 1.000 vittime, dopo che in serata si è appreso dello scioccante ritrovamento di 108 corpi senza vita all’interno del kibbutz Be’eri. Si tratta di uno dei villaggi israeliani a pochi chilometri dal confine con la Striscia di Gaza dove la mattanza compiuta dai paramilitari palestinesi è stata più tremenda ed efferata. La scoperta dei cadaveri conferma la portata del massacro che vi è stato compiuto. Più mortale, soltanto quello compiuto alcuni chilometri più a nord, al rave party nel deserto nella zona di Ra’im: 260 il numero di ragazzi e ragazze uccisi dopo essere stati colti alla sprovvista alla festa. Nei pressi del confine di Gaza, invece, in territorio israeliano «sarebbero stati ritrovati i corpi di circa 1.500 terroristi palestinesi». Lo riporta il Jerusalem Post.