Nei precedenti appuntamenti di Halloween Pills abbiamo parlato di horror che hanno attraversato vari decenni della storia del cinema. Prima del nostro ultimo appuntamento in cui parleremo del padre di tutti gli horror di Halloween, è arrivato il momento di volgere lo sguardo al contemporaneo e, perché no, al futuro del genere. In questo penultimo appuntamento si parlerà di un film che, meglio di tutti, racchiude in sé le visioni moderne di un genere che è tornato a splendere. Le istanze di un tipo di cinema che ha scelto di essere veicolo di messaggi profondi, sociali, di denuncia e con vedute ad ampio raggio, portando alla nascita di un sottogenere che oggi viene definito “Elevated horror”. Non perché prima l’horror fosse un cinema inferiore o che non sapesse parlare di tematiche del genere (lo abbiamo visto con L’esorcista e il disagio giovanile o con Scream e le idee anni Novanta) ma, sicuramente, non ha mai avuto la forza di così tanti giovani autori. E il film che più è indicativo di questo periodo storico che stiamo vivendo è il capolavoro del 2017 Get Out di Jordan Peele. Pellicola ideale per esplorare una nuova wave di cinema dell’orrore e, soprattutto, perfetto per la notte di Hallo
Get Out: razzismo e sociale
Chris (Daniel Kaluuya), fotografo afroamericano di New York, parte per un weekend fuori a casa dei genitori della fidanzata bianca Rose. È dubbioso nel partire perché non è convito che i genitori di lei accettino un fidanzato nero per la figlia, che però lo rassicura sulla natura buona dei genitori. Dopo essere stato accolto nell’immensa villa, nota subito lo strano comportamento dei domestici, tutti neri e quasi catatonici. La sera stessa avviene l’incontro con Missy, la madre di lei, psicologa, che gli promette di toglierli il vizio del fumo grazie all’ipnoterapia. Da lì in poi, inizierà l’incubo di Chris all’interno di una famiglia bianca del sud tra feste inquietanti dove vengono fatti apprezzamenti più o meno velati sul colore della sua pelle e incontri con persone di colore, anch’esse catatoniche, che seguono fedelmente aristocratiche coppie bianche. Fino a quando Chris non si renderà conto di essere solamente la prossima vittima di una tradizione di famiglia.
Get Out è un Thriller/Horror che sapientemente riesce a mescolare dentro di sé comicità e risvolti puramente politici. È un film che chiaramente parla di razzismo e di come, in America, il razzismo sia stato, apparentemente, debellato. Estirpato da una società che rimane, in realtà, profondamente razzista e che pone la persona nera solo in relazione alla persona bianca e a quanto sia capace di relazionarsi con essa. Non esiste più un’identità nera, ma solo un nero che deve sempre più essere simile ad un bianco. E il razzismo, nel film, non si annida tra appartenenti dell’alt-right americana ma tra l’aristocrazia. Tra le fila di quelle persone che si definiscono antirazziste, che “hanno tanti amici neri” e che, anche involontariamente, fanno parte di un razzismo sistemico, che cerca sempre più di eliminare l’identità culturale per riadattarla a quella predominante. E, da questo punto di vista, il film accusa tutti, nessuno escluso, attraverso l’orrore che diventa quasi un fastidio, perché in fondo ci sentiamo parte presa in causa.
I pionieri di una nuova wave
Jordan Peele, nato come attore comico, firma il suo esordio alla regia con Get Out, un horror. E gira un film profondo e tecnicamente magnifico. È evidente fin da questo primo film (e poi sarà ancora più palese nei suoi lavori successivi Us e Nope) lo stile e l’impronta che Peele vuole dare al suo cinema. Denuncia mista a Thriller/Horror, comicità mista a schemi sociali da ribaltare. E a livello tecnico sono tutti e tre film meravigliosi. Una regia curata in ogni minimo dettaglio fatta di grandi inquadrature campali che subito si spostano verso piccoli dettagli e volti in primo piano. Il suo modo di raccontare con la macchina da presa, insomma, tiene incollati e riesce a non far annoiare mai. La narrazione intrinseca che crea non è mai appesantita ma anzi, leggera ma che sa colpire dove deve colpire. Registi come Ari Aster, Alex Garland, Eggers e lo stesso Peele sono portatori sani di questa nuova wave che fonda le sue radici nel passato del genere ma che lo reinventa e lo adatta ai tempi moderni. Get Out è quindi esempio perfetto di una nuova generazione di cinema Horror che si fa portavoce di questioni sociali unite ad un livello tecnico altissimo ma, soprattutto, è un film divertente e perfetto per la notte di Halloween.
Alessandro Libianchi
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