Israele ha annunciato di essere entrato nella Striscia di Gaza per alcune ore con i carri armati, per “preparare il campo di battaglia” per un’offensiva di terra, nel ventesimo giorno della guerra contro Hamas.
Questa operazione, più volte promessa dopo l’attacco senza precedenti del gruppo palestinese Hamas sul suolo israeliano il 7 ottobre, preoccupa la comunità internazionale.
“Durante la notte, l’esercito ha effettuato un raid mirato con carri armati nel nord della Striscia di Gaza, come parte dei preparativi per le prossime fasi del combattimento”, ha dichiarato il portavoce dell’esercito. I soldati “hanno lasciato la zona” al termine dell’operazione, ha assicurato. L’esercito israeliano bombarda senza tregua la Striscia di Gaza dove sono ammassati 2,4 milioni di palestinesi, sottoposti anche a “un assedio totale” che li priva di acqua, cibo ed elettricità.
Un’offensiva di terra si preannuncia difficile in questo territorio densamente popolato, pieno di tunnel dove Hamas nasconde armi e miliziani, e in presenza di più di duecento ostaggi. Questo preoccupa gran parte della comunità internazionale. Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto, parlando al Cairo il 25 ottobre, che una “massiccia” offensiva di terra nella Striscia di Gaza sarebbe un “errore”. Il suo omologo egiziano, Abdel Fattah al Sisi, ha chiesto di evitare una “invasione terrestre di Gaza”.
Negli Stati Uniti, il presidente Joe Biden ha detto che Israele ha “il diritto” e “la responsabilità” di difendersi ma che deve fare tutto il possibile “per proteggere i civili innocenti”. Biden, tuttavia, ha assicurato di non aver “preteso” che Netanyahu ritardasse la sua possibile offensiva fino al rilascio degli ostaggi. In un drammatico discorso alla nazione, Benyamin Netanyahu ha annunciato al suo Paese e al mondo che l’unica via per eliminare Hamas e liberare gli ostaggi è entrare nell’enclave palestinese. Ma il premier ha fatto un passo in più. Per la prima volta ha accennato anche alle sue responsabilità per gli attacchi del 7 ottobre:
“È stato un giorno nero. Chiariremo tutto quello che è successo. Tutti – ha ammesso – dovranno dare spiegazioni per quell’attacco, a cominciare da me. Ma solo dopo la guerra. Il mio compito ora è quello di guidare il Paese fino alla vittoria”. A decidere l’inizio delle operazioni di terra sarà solo il gabinetto di guerra israeliano, ha assicurato Netanyahu in tv dopo che negli ultimi giorni si sono moltiplicate ipotesi e speculazioni sui motivi dello slittamento dell’invasione che sembrava imminente subito dopo gli attacchi di Hamas.