Il libro di Britney Spears The Woman in Me è immediatamente balzato in cima alle classifiche divenendo un fenomeno mediatico di portata globale. Il successo è stato tale da averlo reso il memoir di una celebrity di maggior successo di sempre dopo sole ventiquattro ore dall’uscita. 

La prima rivelazione choc è quella sull’aborto a 19 anni. Alla fine del 2000, lei e Justin Timberlake avevano scoperto di aspettare un bambino. Ma per lui «diventare padre era fuori discussione». Da lì la decisione di interrompere la gravidanza. Nel libro racconta la notte tra atroci sofferenze dopo aver preso i farmaci abortivi. Quello fu “l’inizio della fine” con il suo famosissimo boyfriend dell’epoca. Nel 2002 lui la lasciò con un sms: c’era scritto «It’s over».

Il libro di Britney Spears, The Woman in Me, non ha causato solo reazioni positive. La più contrariata, finora, è stata quella di Jessica Biel, arrivata dopo che la cantante ha tirato in ballo il marito Justin TimbeJessica Biel: i 40 anni dell’attrice di “Settimo cielo”rlake. Il cantante, ricorda la Spears nel libro, la obbligò ad abortire quando stavano insieme, perché lui all’epoca non se la sentiva di diventare padre. Per Jessica «è difficile vedere Justin trollato sui social media e preso di mira dai fan di Britney. Pensa che il marito abbia imparato dai suoi errori e meriti di vivere in pace», ha fatto sapere un insider a Us Weekly. Anche Timberlake sarebbe rimasto turbato. Il loro, del resto, fu una amore intenso ma giovanile (si frequentarono dal 1999 al 2022, quando erano poco più che ventenni). «Pensava che Britney avrebbe parlato in generale dei loro alti e bassi, senza mettere in piazza i loro panni sporchi. Il fatto che lei, decenni dopo la loro separazione, abbia scelto questa strada, lo ha profondamente deluso», le parole della fonte allo stesso magazine. Le presunte reazioni, però, non collimano. Stando a un altro insider che ha parlato sempre con Us Weekly «Justin si rammarica di aver ferito Britney. Ma all’epoca era così giovane. Oggi pensa che la Spears abbia tutto il diritto di raccontare la sua storia. E vorrebbe contattarla per chiederle se può fare qualcosa per lei».

Il libro di Britney Spears: I tradimenti e i flirt

I tradimenti: molti quelli di Timberlake, all’epoca paparazzato in auto a Londra con una delle All Saints, poi beccato con una ragazza che, scrive Britney nel libro, «adesso è famosissima, sposata e con figli. Non la nomino per non rovinarle la vita». Uno solo, da parte di lei, con il coreografo di Ooops I did it again e I’m a slave for you, Wade Robson.

Dopo la fine della storia con Justin, Britney era a pezzi, «ho vissuto mesi e mesi a letto piangendo». Dopo diverso tempo ha trovato consolazione nell’attore Colin Farrell: nel libro racconta di un flirt molto appassionato. «Non riuscivamo a staccarci le mani di dosso».

Per la prima volta, Britney Spears affronta il periodo più duro, quello del 2007. Spiegando anche l’episodio più eclatante, quello che la vide rasarsi i capelli in un salone di parrucchiere nella periferia di Los Angeles. «Ero andata fuori di testa per il dolore. Mi avevano portato via i miei figli. Rasarmi era il mio modo per dire “Andate tutti a… Volete che sia bella per voi? Neanche morta”».

La tutela durata 13 anni

La conservatorship durata 13 anni l’ha resa un robot-bambina: «Sono diventata un robot. Ma non solo un robot – una sorta di bambina-robot. Ero stata così infantilizzata che stavo perdendo pezzi di ciò che mi faceva sentire me stessa. Tredici anni sono passati con me che mi sentivo un’ombra di me stessa. Ora ripenso a mio padre e ai suoi associati che hanno avuto il controllo sul mio corpo e sui miei soldi per così tanto tempo e mi fa sentire male».

Nel 2018, dopo un ricovero di mesi in un centro per la salute mentale durante la conservatorship, Britney ha inviato una richiesta di aiuto alla sorella minore Jamie Lynn. “Smettila di lottare. Non c’è niente che tu possa fare, quindi smetti di lottare” ha risposto la parente. “Penso che avrebbe dovuto schierarsi dalla mia parte” ha scritto la popstar. “Mentre io lottavo contro la tutela e ricevevo molta attenzione da parte della stampa, lei stava scrivendo un libro che ne traeva vantaggio”

Britney non ha mai avuto dipendenze da droghe pesanti o problemi di alcolismo. “Mi piace bere, ma ho sempre saputo regolarmi” ha spiegato la popstar, che in passato ha assunto come unica droga l’Adderall, un’anfetamina per chi soffre di deficit di attenzione: “Mi faceva sballare, ma soprattutto mi faceva sentire meno depressa”