Sleep Tourism: è questa la nuova tendenza del XXI secolo. Una nuova tipologia di vacanza per combattere gli effetti collaterali di una vita frenetica. Ad oggi il sonno risulta essere una delle carenze più evidenti nella vita di chiunque. Da questa necessità nasce la moda del “turismo del sonno“.

Cos’è lo Sleep Tourism?

Sleep Tourism, dormire in vacanza - Photo Credits uniquedestination.mitsishotels.com

L’espressione “Sleep Tourism” letteralmente significa “turismo del sonno”. La sola traduzione lascia intendere di cosa si parli. Esso infatti consiste proprio in una serie di attività rilassanti, organizzate nelle destinazioni più disparate, volte a riportare equilibrio nel sonno di chi le sceglie. Una vacanza quindi all’insegna della famosa “vita lenta“.

Questa tipologia di vacanza, infatti, propone diverse esperienze non obbligatorie e senza dispendio di energie. Il “turista del sonno” deve solo lasciarsi trasportare dalla quiete e la lentezza di quei luoghi per poter ripristinare la propria salute psicofisica. Tra le varie proposte tipiche dello Sleep Tourism troviamo: camere insonorizzate, aromaterapia, meditazione, yoga, passeggiate e ovviamente pensione completa. Così da evitare agli ospiti anche lo stress di decidere cosa e dove mangiare. In giro per il mondo esistono migliaia di strutture che propongono lo Sleep Tourism. Ma se si volesse rimanere in Italia, le mete più ambite sono la Toscana, la Puglia e il Lago di Como. I loro paesaggi mozzafiato contribuiscono a garantire il massimo del relax a chi cerca una pausa dalla vita frenetica di tutti i giorni.

Perché dormire in vacanza va così di moda?

Da quando negli ultimi anni è cominciato ad andare di moda lo Sleep Tourism, ci si è iniziati anche a chiedere il motivo di tale successo. Come mai la gente sente così tanto l’esigenza di dormire? Perché sfruttare giorni di ferie per non fare nulla? Le risposte a queste domande non sono è stato così difficile trovarle.

A causa di stili di vita sempre più frenetici, difficilmente si riescono ad avere momenti di pausa durante la giornata. Questo inevitabilmente incide anche sul sonno. Stress, infiniti appuntamenti a cui presentarsi e dover performare nel migliore dei modi, tante cose a cui pensare, problemi da risolvere… Avere la “giornata piena” e una vita impegnativa è ormai una moda. Ma spesso si dimenticano gli effetti indesiderati di questi ritmi così accelerati.

Un altro fattore che ha spinto la diffusione dello Sleep Tourism è la pandemia. Con l’avvento del Corona Virus e di tutte le sue conseguenze, la vita degli esseri umani è stata totalmente stravolta. La quarantena ha inciso molto sui disturbi del sonno. A tal proposito, infatti, è stato coniato un termine specifico per indicare i problemi del sonno dovuti al Covid-19: la “corosomnia“.

Giulia Celeste

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