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Albano accoglie una famiglia ucraina, il sostegno e le sue parole

«Una madre con una bambina e un ragazzo di 18 anni: dovrebbero essere tutti dello stesso nucleo familiare» dichiara il cantante Albano, finito in passato nella black list di Kiev per la vicinanza alla Russia. Oggi con il suo ennesimo gesto di solidarietà nei confronti del popolo ucraino, è schierato in prima linea contro Vladimir Putin e l’invasione russa.

Il sostegno e le parole di Albano per l’Ucraina

«Come si fa a girarsi dall’altra parte quando l’umanità ti chiama? Fino adesso sono sempre stato chiamato a cantare, adesso sono chiamato a fare queste opere di umanità, niente di straordinario. Quel che è certo è che non mi aspettavo per niente un atteggiamento e un’azione del genere di Vladimir Putin, che sta commettendo uno dei suoi più grandi errori. È una lotta tra giganti quella a cui stiamo assistendo: sostanzialmente tra Nato, America e Russia» spiega Albano.

“Un gesto che inorridisce” – Albano condanna l’attacco del presidente russo

Nonostante il suo successo in Russia, Albano non perde occasione per condannare il disegno di Putin e dimostra di essere vicino alla causa ucraina, ospitando una famiglia di profughi nella sua casa di Cellino San Marco, in provincia di Brindisi.

«Si tratta di una madre con una bambina e di un ragazzo di 18 anni. Dovrebbero essere tutti dello stesso nucleo familiare. Fanno parte di un gruppo di una quarantina di profughi che stanno arrivando qui; tutte le famiglie di Cellino e provincia si sono mobilitate per questo motivo, chi ne ospita uno, chi due. Non so quanto tempo rimarranno, mi auguro che si trovino bene e che questa terra possa lenire le loro naturali sofferenze, spero — per quanto possibile — che trovino pace».

Alle voci sulla sua attuale ammirazione per Vladimir Putin inoltre, il cantante risponde: «Ho conosciuto Putin, ho cantato per lui, mi è piaciuto in passato e ora non mi piace più, ma mi è dispiaciuto, in questi giorni, vedermi definito “amico di Putin”. Purtroppo non sono amico suo».

Albano commenta inoltre l’impegno dei suoi colleghi nel mondo dello spettacolo, ma anche di chi semplicemente possiede le risorse finanziarie necessarie al sostegno del popolo ucraino: «Non mi interessa quello che fanno gli altri, ma visto quello che stava succedendo il primo pensiero che mi è venuto è stato informarmi se avevano bisogno e ho dato il mio piccolo apporto. Le immagini che ci arrivano dall’Ucraina sono tragiche, di altri tempi, come se l’orologio della storia fosse tornato indietro di 70 anni. Ma per fortuna l’umanità non è ancora morta».

Lara Luciano

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