Per la rubrica Sentiti Vecchio Anche Tu, oggi festeggiamo un compleanno molto importante: Alla Ricerca Di Nemo compie ben 15 anni. Ciò significa che ora il piccolo pesce pagliaccio è probabilmente più grande di quanto lo eravate voi, la prima volta che lo avete visto.
Se avete sentito un leggero dolore nel leggere queste parole, ho il piacere di informarvi che quella è la vecchiaia. Ora ne siete consapevoli anche voi, e il mio lavoro qui è finito.
Nonostante tutto però, direi che il coraggioso pesciolino dalla pinna atrofica si merita comunque qualche parolina per celebrare la sua adolescenza ormai inoltrata.
Orgoglioso membro del club Genitori morti tragicamente all’inizio del film, fondato da Bambi e che vanta grandi nomi come Simba, Tarzan, le più recenti Anna ed Elsa, Mowgli ed Ariel (diventata membro onorario dopo il terzo film), Nemo approda nelle sale cinematografiche americane il 30 maggio 2003.
La sua emozionante avventura per fuggire dallo studio di P. Sherman al 42 di Wallaby Way, Sidney, ed il disperato ma esilarante viaggio di Marlin attraverso l’oceano per ritrovarlo, riscossero un grandissimo successo, assicurando al film una serie infinita di premi ed una buona dose di record.
Oltre al suo meritatissimo Oscar come miglior film d’animazione (anche se con la Disney quel premio è un po’ ti piace vincere facile), detiene ancora il record del DVD più venduto di sempre, mentre il suo titolo di film G-Rated con il più grande incasso di tutti i tempi è stato ceduto solamente a Toy Story 3. Quindi come al solito la Pixar se la canta e se la suona da sola.
D’altra parte è indubbio che Alla Ricerca Di Nemo sia uno di quei film di cui non ci si stanca mai: insomma non importa quante volte lo si abbia visto, alla scena in cui Dory parla in balenese, si finisce inevitabilmente a ridere a crepapelle.
Anche la simpatica pesciolina blu con le perdite di memoria a breve termine, nella quale ognuno di noi si riconosce un po’ (personalmente in maniera preoccupante), quindici anni fa è entrata nei nostri cuori, e da allora non ne è più uscita, tanto che alla fine è riuscita anche ad accalappiarsi il sequel.
E insieme a Dory e Nemo, le acque nostalgiche della nostra memoria pullulano di tutti quei personaggi incredibili che non possiamo dimenticare: dagli squali vegetariani alle tartarughe di mare surfiste (se Guizzo non ti intenerisce, sei fuori bbbbello!), passando per una simpaticissima setta di pesci da acquario con sogni d’evasione e con i problemi più disparati, dal gambero maniaco dell’igiene al pesce ossessivo compulsivo (anche se la mia preferita rimane Flo, la sorella immaginaria).
Stare qui ad elencare i motivi per il quale Alla Ricerca Di Nemo è un film meraviglioso, al momento è inutile: tutti sappiamo perché non possiamo fare a meno di cantare “nuota e nuota, zitto e nuota” ogni volta che ci immergiamo in una vasca, o perché da quindici anni a questa parte tutte le barche che vediamo, di qualsiasi forma e dimensione, le chiamiamo motoschifo.
Oggi ricordiamo semplicemente quel piccolo pesciolino pagliaccio che ci ha fatto ridere ed emozionare con la sua indimenticabile avventura sottomarina, in un film che, tra le altre cose, ci ha fatto sviluppare un’insana fobia per i gabbiani ingordi ed egoisti.
Pesce Da Lenza è cresciuto, è diventato adolescente e ora probabilmente sarà rinchiuso nella sua meravigliosa anemone in preda ai simpatici scompensi della pubertà. Non vorrei essere nei panni di Marlin in questo momento.
Quindi, tanti auguri Nemo! Di questo passo raggiungere l’età di Scorza non sarà poi così difficile.
Antea Ruggero