Il mondo di Milo è la serie a fumetti edita da ReNoir, scritta da Richard Marazano e disegnata da Cristophe Ferreira. La recensione, targata InfoNerd, non poteva mancare.

(Immagine dal web)
E’ stato nello spulciare, con crescente curiosità, il variegato catalogo di ReNoir che mi sono imbattuta quasi naturalmente in un’opera che ha catalizzato tutta la mia vivace attenzione.
Affetta dal pregiudizio, talvolta imprudente, di seguire le orme dell’amore a prima vista nelle arti visive, ho preso per mano il mio essere recidivo e siamo andati a banchettare sulle pagine de “Il Mondo di Milo”. Non mi duole affatto confidarvi che avevo ragione.
La trama, lungi dall’essere interessante per originalità e innovazione, è semplice ma avvincente. Una partnership che funziona, anche a lungo termine, se a dirigere l’orchestra c’è chi riesce a far muovere in armoniosa sincronia i due elementi sopracitati.
Milo è il giovanissimo e vivace protagonista della storia, coltiva hobbies che lo collegano al buon vecchio Sampei e non ha un buon rapporto con le calzature. Vive in una casa in riva al lago, praticamente da solo, in una placida cornice naturalista. Il babbo, sempre fuori città per lavoro, affida il sostentamento del figliuolo a tre stravaganti vecchiette; premurose di default (anche troppo) e pronte a preparare lauti manicaretti al ragazzino. Le classiche tardone, in apparenza, con la tradizionale attitudine da abitanti in un paesino isolato dal mondo.

Un giorno, a sconvolgere il ritmo coerente della sua vita, ci pensa un pesce d’oro! Il bizzarro animale, trovato casualmente nel lago, porterà Milo a conoscere due strane creature che proveranno a recuperare, in tutti i modi, il frutto della sua scoperta. Sarà nel tentativo di nasconderlo (é tutto dorato, ha un bel faccino e cresce in maniera repentina, chi non lo avrebbe fatto?!) che incrocerà il suo destino a quello di Valia: una sua coetanea, pochi fronzoli e molto pragmatismo, in fuga dagli stessi brutti ceffi umanoidi.

La chiave di volta del plot è “l’altro mondo”, non quello a cui la classica accezione ci fa pensare, che si trova letteralmente dalla parte opposta del lago: dimora di questi nuovi personaggi che sono piombati nell’abitudinario,tutto fuorché entusiasmante, di Milo. Una dimensione, questa alternativa, abitata da una variegata schiera di esseri diversi e dove, ad imperare sopra ogni cosa, persevera la sempreverde dicotomia bene vs male. Magia buona vs magia oscura.

Se mi chiedessero così, a bruciapelo, qual è stata la prima cosa che non ho potuto fare a meno di notare, sfogliando le pagine di questi volumi, la risposta viene fuori alla velocità della luce: lo stile di Miyazaki. Ogni singola illustrazione trasuda Studio Ghibli da qualsiasi angolazione utile. Non è necessario assurgere al titolo di “spettatori incalliti” nella visione di tutta la filmografia del noto regista giapponese, per giungere a questa analisi spontanea.
Il tratto morbido, i colori tenui, la vibrante espressività dei personaggi, tutto ci conduce lì, al riferimento principe di questi autori. Un implicito/esplicito tributo al maestro incontrastato dell’animazione nipponica che aleggia in tutta l’opera nella sua complessità.
Ad accompagnare le capacità artistiche di Ferreira, ci sono quelle espressive di Marzano: dritte al sodo, alla limpidezza e alla genuinità spicciola. L’impianto narrativo si lega, con uno sposalizio degno di considerazione, allo stile grafico adottato e non lascia presagire una “crisi” tra le due parti.

L’evoluzione di Milo, le rivelazioni che è costretto a subire e la presa di coscienza forzata circa alcune dinamiche, con le quali avrà a che fare nel nuovo mondo, culminano nel secondo e ultimo volume edito in Italia. La fa da padrone un tono volubile nel suo essere ironico, evocativo e anche pedagogico nel suo significato. Solo alla fine si scoprirà se il nostro- all’inizio- imbranato protagonista riuscirà a padroneggiare la posizione spinosa/privilegiata da mediano tra due realtà così diverse ed erroneamente inconciliabili.

(Immagine dal web)
Ogni personaggio gioca il suo ruolo nei panni che indossa, ma la predisposizione al cambiamento e al divenire, al migliorarsi sinceramente, rimane appannaggio di tutti. Nessuno escluso.
In definitiva, se vi aspettate di trovare l’imprevedibilità su carta, vi sbagliate di grosso. Se, invece, siete dei cultori del fantasy “fanciullesco” e pittoresco e avete voglia di riempire i cassetti della vostra conoscenza con l’ennesimo contributo atto a rispettarlo, fatelo di corsa. Milo e i suoi amici sono lì, ad aspettarvi sulle sponde del lago.

Il Mondo di Milo vol. 1
Il Mondo di Milo vol. 2
ALESSIA LIO