Ben Hogan e la gara decisiva del 1948

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Di Redazione Metropolitan

Ben Hogan sul tee della 1 al Glendale Invitational Open, 1948 - Photo Credit: historygolftoday.com
Ben Hogan sul tee della 1 al Glendale Invitational Open, 1948 – Photo Credit: historygolftoday.com

Ben Hogan gioca la sua ultima gara del 1948 a 10 anni dal suo primo successo, chiudendolo così come lo ha iniziato: vincendo. Un anno da ricordare per il campione texano: PGA CHampionship, US Open e altri 8 successi sul PGA Tour. Sarà uno degli anni con la Money List più incerta di sempre.

Ben Hogan gioca la gara decisiva per la “Money List”

Ad Oakmont, in California, il 17 ottobre del 1948 Ben Hogan vince la prima e ultima edizione di questo torneo. Una gara secondaria di quelle che nascono e si esauriscono al pari del Golden State Open, anch’esso disputato per una sola edizione nel 1946. L’unica costante rimane il vincitore: Ben Hogan.
Il campione statunitense ottiene 6 successi in 3 anni nei tornei giocati in California, che verranno poi cancellati per confluire nel Los Angeles Open (oggi alla 93a edizione). All’epoca non tutti reputano il Glendale Open di poco conto, anzi. Oltre 4000 persone seguono Hogan per tutti e quattro i giri del torneo, il montepremi poi è di tutto rispetto: 15.000 dollari.
Per fare un confronto, lo US Open di quell’anno vale 10.000 dollari, ovviamente in tasca a Ben Hogan.

Il 1948 è Lloyd Mangrum vs Ben Hogan

Hogan chiude il primo giro con un buon 69, è al terzo posto provvisorio in classifica. Al comando troviamo Lloyd Mangrum che domina con un ottimo 66: le seconde nove le passa in 30 colpi, eagle alla 18 dopo approccio e putt. Tutti gli applausi sono per lui.
Nel secondo giro nonostante la buona prestazione di Hogan, che riesce a recuperare i 3 colpi da Mangrum, l’eroe di giornata è Stewart Murray Alexander Jr, detto Skip. Con un pazzesco 65 affigge il suo nome in vetta alla classifica e nei punteggi più bassi del campo. Un record destinato a durare davvero poco.

Il terzo giro arriva un crollo

Ben conclude il terzo giro con due colpi sopra il par: la buca 8 è tragicomica. Il suo drive finisce sopra un albero e la palla rimane a quasi 5 metri dal suolo. Costretto a dichiarare la palla ingiocabile, chiude con un bogey.
Va ancora peggio alla buca 14, dove resta “intrappolato” in un bunker e impiega tre colpi per uscirne. Mangrum ne approfitta e vola in testa, con 4 colpi di vantaggio su Hogan e 5 su Skip Alexander, che sembra non averne più dopo la sfuriata del giorno prima.

Il putt della vittoria per Ben Hogan al Glendale Invitational Open, 1948 – Photo Credit: golfhistorytoday.com

Ultimo giro e nuovo record

Lloyd Mangrum, forse per un calo di concentrazione, chiude le prime nove con 38 colpi, due sopra il par. Recupera nelle seconde chiudendole con 32, per un totale di due sotto il par. La storia sembra scritta ma per Ben è ancora una bozza: fa segnare 8 birdies, gli bastano 24 putt per concludere le 18 buche. Il nuovo record del campo passa da 65 a 64, strappandolo dopo appena due giri a Skip Alexander. Hogan vince il torneo lasciando Mangrum due colpi indietro.

La gara che vale una stagione e il tentativo finale

Con questo successo Hogan è in testa alla Money List per poco più di mille dollari, nei confronti proprio di Mangrum. Quest’ultimo decide così di partecipare al Miami Open, nel tentativo di vincerlo e superare l’avversario. Ma la classifica non cambierà più, perché il 9° posto gli vale solo 415 dollari, non sufficienti a scalzare Ben Hogan dalla prima posizione conquistata poco prima.

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