Boeing si dichiara responsabile dell’incidente aereo in Etiopia

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Di Redazione Metropolitan

Boeing ha riconosciuto le sue responsabilità nell’incidente aereo avvenuto in Etiopia nel 2019. La caduta del velivolo della Ethiopian Airlines provocò 157 morti, tra cui 8 italiani.

Incidente aereo in Etiopia, le responsabilità dell’azienda Boeing

L’11 marzo 2019 il Boeing 737 del volo 203 di Ethiopian Airlines si schiantò sei minuti dopo il decollo da Addis Abeba. Nello schianto persero la vita tutti i 157 passeggeri, inclusi gli 8 membri dell’equipaggio di Ethiopian Airlines. Sul volo diretto a Nairobi c’erano anche 8 italiani impegnati in cause no profit.

Subito dopo il decollo il pilota aveva segnalato un problema e richiesto un atterraggio di emergenza in quanto il mezzo aveva una velocità instabile. La causa della tragedia era stata rintracciata nella presenza di un software difettoso sull’aereo, lo stesso che avrebbe provocato un incidente nel 2018 sempre su un Boeing 737.

Ieri, secondo la stampa statunitense, i legali della Boeing avrebbero presentato alla corte federale di Chicago un documento in cui ammettono le responsabilità dell’azienda. Nel testo si legge:

“L’imputato, Boeing, ha ammesso di aver fabbricato un aereo con una ‘condizione’ non sicura, che è stata la causa prossima dei danni causati dallo schianto del volo 203 di Ethiopian Airlines”.

Boeing ha precisato che i piloti non erano al corrente dei problemi dell’aereo. Nel documento presentato alla corte anche due fornitori coinvolti nella produzione dell’aereo vengono dichiarati innocenti.

La richiesta degli avvocati comprende anche un accordo vincolante, firmato da tutte le famiglie delle vittime tranne due. L’accordo stabilisce che i compensi per ogni richiesta di risarcimento saranno decisi da un organo di mediazione o da un tribunale in Illinois, dove ha sede la Boeing. L’azienda ha fatto sapere che l’accordo consente “di concentrare i loro sforzi sulla determinazione della compensazione appropriata per ogni famiglia”.

Giulia Panella

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