Captain Marvel è ormai alle porte e mentre si aspetta di capire se Brie Larson sia l’interprete adatta per indossare i panni della potente eroina Kree, non si può certamente affermare che l’attrice non sia una combattente già per conto suo.
Chi segue l’operato della talentuosa ventinovenne, infatti, è al corrente del suo behaviour poco mansueto. A vedere dalle polemiche di cui è quasi sempre protagonista, si potrebbe tranquillamente affermare che l’intento della statunitense sia quello di salvare il mondo. Per davvero.
Vediamo, dunque, cosa rende veritiere queste affermazioni sul conto di Brie Larson, cercando di andare a capo delle sue azioni negli ultimi anni.
Vincitore senza esultanza
Tutto inizia durante l’edizione degli Oscar 2017 quando l’attrice consegna la statuetta come migliore attore a Casey Affleck, fratello del più celebre Ben Affleck. Sarebbe sembrato tutto normale se solo la Larson fosse apparsa più compiaciuta del risultato ottenuto dal collega.
Il fatto è che l’attrice, non solo non ha applaudito ma non ha neanche accennato un sorriso, mostrando un’espressione alquanto fredda e distaccata. Ovviamente, la reazione della stampa fu immediata e l’accaduto venne messo in evidenza.
Alle domande, l’americana rispose – durante un’intervista a Vanity Fair – con questa frase: penso che quello che ho fatto sul palco abbia parlato da sé. Ho detto così tutto quello che avevo da dire sull’argomento.
Il riferimento da cogliere è alla tensione di quel periodo che si era creata attorno alla figura del vincitore: Affleck, nel 2010, era stato accusato di molestie sessuali da due collaboratrici conosciute sul set di “I’m Still Here”. Non a caso, la cerimonia mise in evidenza un certo disappunto generale per il suo trionfo ma nessuno avrebbe mai immaginato che Brie Larson avrebbe messo in mostra pubblicamente la sua vicinanza alle presunte vittime dell’accaduto.
L’inadeguatezza di Brie Larson
La successiva polemica riguarda ancora il lasso di tempo precedente all’entrata ufficiale della californiana tra le grazie Disney. Infatti, ai tempi del casting, l’attrice avrebbe voluto – più di una volta – abbandonare la possibilità di interpretare di Captain Marvel.
E’ troppo bassa, qualcuno aveva affermato e altre dicerie che la vedevano inadeguata a ottemperare l’esigenza di una community di fan fissata con le verosimiglianze tra la versione a fumetti e quella in live action.
Il Trailer di Captain Marvel
Nulla di tutto ciò è comunque comparabile alla bufera mediatica susseguitasi alle reazioni del primo trailer ufficiale dell’imminente blockbuster Marvel. Alla fine del primo video promozionale, qualche troll aveva pensato bene di far notare che la protagonista delle sequenze, per essere una donna, non sorridesse abbastanza.
La risposta della Larson non tardò ad arrivare, in grande stile per aggiunta, dato che senza farsi coinvolgere direttamente, aveva pubblicato su twitter i faccioni di analoghi eroi maschili, abilmente photoshoppati con dei sorrisi improbabili.
La razzista Brie Larson
Ultima ma non meno importante, anzi, sotto certi versi anche la questione più irritante, è la recente controversia circa le dichiarazioni che l’attrice avrebbe presumibilmente pronunciato per screditare i giornalisti di sesso maschile e di etnia bianca.
Ebbene, in un’intervista presso il Magazine britannico, Marie Claire, l’attrice avrebbe giustificato la scelta di un’intervistatrice di colore (e disabile) con la volontà di realizzare, da quel momento in poi, press release più inclusive rispetto ad una, letteralmente citando, “schiacciante maggioranza di uomini bianchi“.
Ebbene, le affermazioni di Brie Larson non sono state perdonate dagli utenti di RottenTomatoes, il famoso portale di critica cinematografica, che nei giorni a seguire dal servizio, avevano iniziato la classica “shitstorm” per rivendicare la violazione – da parte dell’attrice – del diritto ai maschi bianchi di presenziare alle conferenze stampe dei film.
Il punto è che l’attrice non ha mai sostenuto l’idea o comunicato l’intenzione di voler impedire la partecipazione di giornalisti di etnia bianca ma più semplicemente, di volere rendere le rassegne più inclusive in merito alle minoranze.
Del resto, la formazione delle conferenze mediatiche non spetta all’attrice in ambito di film appartenenti a produzioni aziendali come la Marvel per conto di Disney. E anche se fosse possibile, la sua è stata solo una domanda da limitare ai suoi incontri con la stampa che tra le varie cose, non inficiano sul prodotto finale.
Captain Marvel uscirà l’8 marzo in tutte le sale cinematografiche del mondo e si prospetta il miglior cinecomics dell’anno. Polemica o meno, alla pellicola hanno lavorato circa un migliaio di persone (statistiche imdb).
Che siate d’accordo o meno, con le sue battaglie, la ventinovenne è l’impersonificazione di Carol Denvers più realistica che avremmo potuto immaginare. Ma per un giudizio definitivo, è meglio andare prima al cinema!