Bufera al Grande Fratello, Claudio Roma contro Signorini: “Non doveva dirlo!”

Nel corso della seconda puntata del Grande Fratello,  Alfonso Signorini ha annunciato l’ingresso di sei nuovi concorrenti ufficiali. Tra i nuovi inquilini della Casa, il conduttore ha presentato anche il 34enne romagnolo, Claudio Roma.

Sono Claudio, ho 34 anni, abito in riviera romagnola – ha dichiarato il neo gieffino nella clip di presentazione – Mi sono laureato in veterinaria ma nella vita ho sempre fatto tutt’altro. Adesso sono un piccolo imprenditore nel campo wellness. Nella mia vita c’è stato un evento traumatico. Avevo 16/17 anni e a quell’età una strada sbagliata è facile prenderla. L’ho presa ed è stato il momento più basso della mia vita. Quando deludi la famiglia che ti ha dato tutto, o vai allo sbaraglio o trovi la forza per diventare qualcun altro. Ho pagato caro ma mi è servito. Ho fatto servizi sociali, volontariato, mi ha cambiato tanto. Sono un bravo ragazzo”

Claudio Roma non ha specificato quale sia stato l’evento traumatico che ha vissuto ma lo ha fatto Signorini aggiungendo una parola in particolare che lo ha fatto andare su tutte le furie.

“La tua storia ci è subito piaciuta. Quando ci siamo visti, mi hai detto che quello che ti è capitato lo consideravi quasi una fortuna perché ti ha permesso di rinascere. Sei stato bullizzato a scuola e per sentirti più forte sei entrato in una brutta compagnia.Tu l’hai pagata. Sei diventato spacciatore per un breve periodo della tua vita. Sei stato colto in flagranza di reato quindi sei finito qualche giorni in carcere e poi affidato ai servizi sociali”

Claudio, ripensando alle parole di Alfonso che in diretta lo ha definito uno spacciatore, ha dichiarato:

“Avete sentito cosa ha detto Alfonso? C’è una parola che non doveva dire. Proprio no. Vogliamo dirlo, va bene. Ma è una parola talmente forte che non mi è mai appartenuta. Poteva dirlo in tanti altri modi. Non è che non lo dovevi dire. Va bene, sono qui apposta. Non mi vergogno di niente, sono quello che sono anche grazie a quello. Ma c’è modo e modo. Ci penso sempre. In quel momento non ho nemmeno reagito. Se lo avessi fatto, avrei reagito troppo male”

Dello stesso parere è anche Carlo Mancini, il migliore amico di Claudio Roma (noto ai più, dato che è stato un volto di Uomini & Donne), che su Instagram ha scritto:

“Sono passati alcuni giorni, ma non riesco a non esprimere la mia indignazione e il mio profondo sgomento rispetto alla leggerezza con cui è stata usata quella parola durante la presentazione di Claudio. Alcuni termini, se non vengono adeguatamente specificati i confini, possono essere interpretati in maniera molto più pesante rispetto a quello che è effettivamente accaduto. Penso che si possano dire cose anche delicate, ma in quel caso ci voglia molta più attenzione per rispetto al dolore che rappresentano. Non trovo giusto buttare una bomba cosi senza poi dedicare il giusto spazio affinché l’interessato possa argomentarla e mi auspico che ciò accada in futuro”.

“Spacciatore”, la parola usata anche da Claudio Roma

Il termine “spacciatore” è stato però usato anche da Claudio.

“Sono diventato spacciatore per un breve periodo della mia vita, sono stato colto in flagranza e ho fatto pochi giorni di carcere, prima di tornare a casa. Ho fatto tre mesi in casa, in totale 96 giorni, poi ho continuato il percorso di riabilitazione per più di due anni”.

Claudio Roma: “Sono stato in carcere”

“Quando hai a che fare con delle persone alle quali senti di voler dimostrare qualcosa e l’unico modo che trovi in quei frangenti per emergere è la cosa sbagliata, è un problema. Sono diventato spacciatore per un breve periodo della mia vita, sono stato colto in flagranza e ho fatto pochi giorni di carcere, prima di tornare a casa. Ho fatto tre mesi in casa, in totale 96 giorni, poi ho continuato il percorso di riabilitazione per più di due anni”. […] “Ho capito che quando prendi una strada sbagliata, la sola che puoi fare è correggerla per trovare un nuovo te stesso. E io ci sono riuscito”.

Ora Roma è sulla bocca di tutti per una presunta bestemmia.