Chi è Filippo Bologni, il fidanzato di Gessica Notaro

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Di Redazione Metropolitan

Filippo Bologni è il fidanzato di Gessica Notaro, l’ex Miss Italia che ha ritrovato il sorriso tra le braccia del campione di equitazione. Un nuovo amore per la cantante e ballerina vittima di una terribile aggressione da parte dell’ex fidanzato Edson Tavares che, nella notte del 10 gennaio 2017 a Rimini, le ha gettato dell’acido in pieno volto. Un momento terribile della sua vita che l’ha segnata dentro e fuori. Per fortuna dopo tanto dolore la ex concorrente di Ballando con le Stelle ha ritrovato l’amore tra le braccia di Filippo come ha raccontato sui social: “sono felice, sì. Sono davvero molto felice con Filippo. Questo è uno dei momenti più belli della mia vita”. La presentazione “ufficiale” del nuovo fidanzato è avvenuta sui social dove Gessica ha condiviso con tutti i suoi fan una bellissima foto in compagnia di Filippo. Ad accompagnare la foto la didascalia: “il vero potere di un uomo sta nella dimensione del sorriso della donna che ha accanto”.

Chi è Filippo Bologni

Figlio di Arnaldo Bologni, cavaliere pluripremiato, Filippo Bologni  ha 26 anni e di professione è un carabiniere, ma anche un professionista nel settore dell’equitazione. A soli 26 anni, Filippo ha già vinto sei volte il campionato italiano di salto a ostacoli. Un amore che ha ridato gioia e serenità alla vita di Gessica Notaro che, su Instagram, ha pubblicato un lungo post raccontando la sua rinascita: “ho sempre pensato che nella vita la cosa giusta fosse fare del proprio punto debole un punto di forza. Poi ho scoperto il “kintsugi”, una pratica giapponese che consiste nel riparare la ceramica rotta con dell’oro. La pratica nasce dall’idea che da un’imperfezione, da una ferita o da una cicatrice possa nascere una vera e propria opera d’arte”. Una vera e propria lezione di vita che ha spinto la Notare ad una importante riflessione “si deve imparare a non buttare ciò che si rompe, perché la rottura non rappresenta la fine! Nella vita si deve reagire in maniera positiva agli eventi traumatici, crescere attraverso le proprie rotture dolorose, valorizzarle, aggiustarle…esibirle! Perché no! E convincersi che sono proprio queste che rendono ogni persona unica e preziosa”