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Chi è Mario Draghi il “socialista liberale”

Mario Draghi nato a Roma il 3 settembre 1947, cresce in qualche modo in un ambiente dove le banche sono familiari. Il padre infatti lavora in Banca d’Italia e poi, dopo un’esperienza all’IRI, passa alla BNL. Quando ha soli 15 anni Mario e i suoi due fratelli vivono un dramma familiare: la morte di entrambi i genitori. Mario Draghi cresce quindi insieme con una sorella del padre. Si laurea a La Sapienza di Roma prima di procedere con la specializzazione al Mit di Boston.

Inizia la carriera da professore universitario, poi negli anni Novanta inizia a lavorare nel mondo delle istituzioni come Direttore Generale del Ministero del Tesoro, carica ricoperta per dieci anni, dal 1991 al 2001. Stando alla cronaca, a suggerire il suo nome al Ministro Guido Carli, che gestiva il Tesoro nel VII Governo Andreotti, sarebbe stato Carlo Azeglio Ciampi, che in quegli anni era governatore della Banca d’Italia.

Prosegue la sua carriera alla Goldman Sachs, poi nel 2005 viene nominato Governatore della Banca di’Italia, prendendo il posto di Antonio Fazio.

Nel 2011 viene ufficializzata la sua nomina come Presidente della Banca Centrale Europea. Dopo un anno circa una frase di Draghi entra nella storia: Whatever it takes. Il numero uno della Bce comunica, in un intervento a Londra, che la Banca Centrale Europea farà il possibile per salvare l’Euro. Whatever it takes. Durante il suo mandato ha dovuto fare i conti con la crisi finanziaria e la crisi della zona euro. Sarà elogiato da tutti i leader europei per la sua gestione dell’emergenza. Nel 2019 avviene il passaggio di consegne con Christine Lagarde, che ha preso il suo posto alla guida della Bce.

Difficile inquadrare Mario Draghi in un partito. Sappiamo però, per sua bocca, che le sue idee politiche sono assimilabili al mondo del socialismo liberale.

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