Cosenza, ex-studentessa liceale denuncia gli abusi subiti da un docente

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Di Redazione Metropolitan

Una ex-studentessa del liceo scientifico del complesso scolastico di istruzione superiore di primo grado “Valentini-Majorana” di Castrolibero, in provincia di Cosenza, ha presentato ai Carabinieri una denuncia per molestie sessuali nei confronti del suo ex-insegnante. A darne notizia è stata la ragazza stessa in un’intervista rilasciata a Vanity Fair, nel corso della quale ha raccontato dei soprusi che si è vista costretta a subire durante i suoi anni di studio presso il polo studentesco, delle testimonianze di alcune sue coetanee e dell’omertà mostrata da chi, invece, avrebbe dovuto condannare immediatamente determinati atteggiamenti. Per di più, stando alle parole della diretta interessata, nelle prossime ore verrà presentata un’altra querela, questa volta collettiva, sempre nei riguardi del docente e con il medesimo capo d’accusa.

I soprusi a scuola e gli insabbiamenti della preside del liceo di Cosenza

Al giorno d’oggi siamo costantemente circondanti da violenza che il più delle volte non riusciamo nemmeno a riconoscerla. O peggio, non vogliamo. Difatti, sono molte le donne che inconsapevolmente si ritrovano vittime di violenza. E sono ancor di più quelle che diventano il bersaglio prediletto della leggerezza di chi, con estrema faciloneria e altrettanta strafottenza, giudica ciò che non ha evidentemente vissuto sulla propria pelle. Basti pensare a quell’infinità di persone che, anziché combatterli, finisce puntualmente per difendere certi comportamenti discutibili, idolatrarli e, nella più grave delle ipotesi, emularli. La violenza, sia essa fisica, verbale o psicologica, non dovrebbe in nessun caso essere accettata, tantomeno coperta o appoggiata. E questo non è quanto accaduto nella scuola della provincia di Cosenza.

Il racconto a Vanity Fair

Stando a quel che riferisce Vanity Fair, difatti, la ragazza del liceo in questione si è vista ritrarre la mano da chi, al contrario, avrebbe potuto (e dovuto) aiutarla. Per questo motivo ha deciso di denunciare e di raccontare pubblicamente quello è successo. E lo ha fatto grazie ad una pagina Instagram (@call.out.valentini.majorana), per mezzo della quale è stata in grado di raccogliere le testimonianze di coloro che sono finite nel mirino del suo stesso aguzzino. “Per tre anni il professore ha continuato a fare apprezzamenti fisici e allusioni sessuali – ha dichiarato ai microfoni di Vanity Ma si è spinto fino agli strusciamenti e alle esplicite richieste di sesso”. Insomma, una situazione inaccettabile alla quale, però, non è stato posto alcun rimedio. A detta sua, i compagni non le davano retta e la dirigente scolastica non ha mai preso in considerazione l’eventualità di attuare dei seri provvedimenti:

Il contesto, nella scuola, era profondamente maschilista – si legge – La preside all’inizio diceva di non crederci. Negli anni ha sempre insabbiato e banalizzato ogni segnalazione di molestia. Era a conoscenza di quello che accadeva, ma diceva alle ragazze che stavano cercando solo attenzione“.  

Insomma, parole scottanti che potrebbero avere delle serie ripercussioni qualora si dimostrassero fondate. Al momento, gli inquirenti stanno indagando per cercare di ricostruire i fatti e la Procura ha aperto un’inchiesta.

La denuncia collettiva e l’occupazione dell’edificio

Nel frattempo la giovane, insieme a diverse amiche, si stanno adoperando per dar vita ad un’azione collettiva. Il tutto nella speranza di poter smuovere maggiormente le acque e spingere quante più ragazze possibili ad esporsi e a parlare. Il primo passo sarà quello di una denuncia collettiva, che presto verrà consegnata alle Forze dell’Ordine. Un ottimo esempio di solidarietà da cui quelli che sarebbero dovuti essere i loro insegnanti potranno sicuramente imparare più di qualcosa.

Inoltre, l’intero corpo degli alunni ha occupato l’edificio e non demorderà finché qualcuno non caccerà definitivamente il professore.

Scritto da Diego Lanuto.

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