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Damiano Tommasi: chi è il sindaco di Verona (con lo scudetto romanista)

Ha vinto con il 52% delle preferenze Damiano Tommasi, che da oggi è il nuovo sindaco di Verona. Il primo amministratore di csx dall’introduzione delle elezioni comunali, non ha mai attaccato direttamente l’avversario, Sboarina, durante la campagna elettorale. Aperto al dialogo con l’opposizione e dai toni pacati, ha sei figli, una storica passione per il calcio (che ha vissuto trionfalmente), e si è personalmente devoluto nel “porta a porta” prima delle elezioni. Per la maggioranza dei veronesi è l’uomo che “volterà pagina” nella storia del comune e che farà “Rete!” (questo il nome della sua coalizione) nell’amministrazione della città dell’Arena. Cosa c’è da sapere sul nuovo primo cittadino veronese.

Da “centrocampista atipico” a sindaco: Tommasi il calciatore, il padre, il presidente, ma anche la “Don Milani Bilingual School Bambi&Bimbi”

Damiano Tommasi dopo un gol segnato all’Olimpico il 27 novembre 2005, durante la militanza romanista – Photo Credits Andreas Solaro/AFP

Il curriculum di Damiano Tommasi è così vario da non crederci. Nato a Negrar di Valpolicella nel ’74, la prima cosa a contraddistinguerlo è la passione per il calcio, che lo porterà dalla giovanile del Verona fino alla Roma, passando per la Nazionale Italiana, in cui registrerà una ventina di presenze. Fabio Capello, allenatore che lo mise in campo anche in quella fortunatissima stagione del 2001 insieme a Totti e De Rossi, lo definirà “centrocampista atipico”. Ma l’unicità di Tommasi non è soltanto in campo. Lascerà la carriera calcistica nel 2019, ma nel 2011 diventa presidente, fino al 2020, dell’Associazione Italiana Calciatori. Cinque anni fa, prima dell’inizio delle passate comunali, il centrosinistra si era già rivolto a lui. Ma rifiutò, troppo impegnato a gestire l’AIC.

Non era d’altronde l’unico impegno da tenere in considerazione, per Tommasi. Damiano, in tutto questo, si sposa con Chiara, che conosce da quando aveva 15 anni. Con lei ha ben 6 figli, e un impegno che prescinde da quello matrimoniale: insieme agli altri due “Soci di Sogni” (così si definiscono i fondatori) crea nel 2001 il nido privato “Bambi&Bimbi”, a Pescantina, in provincia di Verona. Dieci anni dopo, diventa Centro per l’Infanzia bilingue, e alcuni anni dopo vi si aggiungono Scuola Primaria e Secondaria “Don Lorenzo Milani”. L’interesse della comunità non ha praticamente mai abbandonato il neoeletto sindaco di Verona. Le sue parole d’ordine sono “Giovani”, “Ascolto”, “Futuro”, che ben chiariscono la direzione che prenderà la sua amministrazione.

La forza non distruttiva del primo cittadino Damiano Tommasi: “voltare pagina” verso tematiche ambientali, territoriali e sostenibili a Verona, patria del Congresso Mondiale della Famiglia

Il modello di Tommasi non è fortunato, ma funzionale e vincente. La fama di calciatore l’avrà aiutato, ma sono i toni pacati e inoffensivi ad averlo fatto eleggere con un’alta percentuale di consensi. “Rete!” il nome della coalizione, riflette perfettamente l’aspetto calcistico della sua vita e il modello politico di riferimento, appunto una “rete” di cittadini che dialoga e ascolta. Ricordiamo, in tutto questo, le parole “arrabbiate” e polemiche del vescovo di Verona mons. Giuseppe Zenti, che aveva tuonato un secco “non votate chi sostiene il gender!”, finito evidentemente come lettera morta tra i suoi diocesani, magari anche più moderati di lui.

All’ex-calciatore restano lunghi anni di amministrazione. Ai cittadini, invece, resta da vedere se la scommessa della fiducia accordata a Tommasi si rivelerà l’inizio di una nuova pagina nella storia della città veneta, storicamente affiliata al centrodestra e del “Congresso Mondiale delle Famiglie“, le cui posizioni estremiste sono stato oggetto di numerosissime polemiche. Speriamo che l'”atipicità” che lo ha sempre contraddistinto lo favorisca almeno fino alle prossime comunali, in cui davvero si misurerà se il suo progetto di “voltare pagina” sarà riuscito, o meno.

Alberto Alessi

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