Un match dalle condizioni brutali, come ribadito più volte nell’intervista dal campo a fine gara. Quello da Daniil Medvedev e Andrej Rublev è stato tutt’altro che tranquillo, non per l’animosità in campo visto che i due sono grandi amici, piuttosto per l’incredibile caldo che ha colpito il campo su cui stavano giocando. Così il russo che ha poi vinto il match lo ha detto a microfoni quieti ma udibili, rivolto verso una telecamera: “Somebody is gonna die and they’ll see”, ovvero “Qualcuno morirà e lo vedranno”. Si è acceso un dibattito ed un tam tam mediatico dietro a questa dichiarazione del russo che ad ogni modo deve far riflettere.

Daniil Medvedev, condizioni estreme nel match contro Rublev

Daniil Medvedev – Crediti foto: Wimbledon | Facebook

La tensione ha favorito una dichiarazione forte di certo, ma Medvedev ieri non le ha di certo mandato a dire. la partita contro Rublev è stata condizionata da un forte caldo-umido e così, nel terzo set lasciando l’asciugamano in panchina Medvedev si è rivolto verso la telecamera. Più leggera la sua analisi nel post gara, dopo il successo, nella consueta intervista dal campo: “Le condizioni erano brutali, ma il dato positivo è che non favoriscono nessuno: lo sentivo io e lo sentiva lui. Ogni tanto facevo fatica a vedere i colpi”. Insomma una situazione piuttosto complicata e con cui l’organizzazione dovrà rapportarsi molto bene, onde evitare che conseguenze serie possano esserci davvero.

La dose poi è stata rincarata anche in conferenza stampa, come riporta Sportmediaset: “Non so cosa si debba fare, in verità. Ma voglio portare il problema all’attenzione di tutti: le condizioni di gioco in questi Us Open sono eccessive, estreme. Non voglio che qualcuno rischi la vita sul campo da tennis. Non voglio che accada qualcosa di grave e poi si dica semplicemente che sì, Medvedev lo aveva detto qualche tempo fa. Vorrei si potesse fare qualcosa ora”.

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