A quanto riferisce Deadline, la Disney è nel mezzo di una nuova ondata di tagli come parte di un’“iniziativa di risparmio sui costi”. A quanto pare, circa 300 persone sono state colpite dai licenziamenti iniziati l’altro ieri e che continueranno oggi, con la possibilità di estendersi anche oltre. Le posizioni, tutte negli Stati Uniti, abbracciano tutte le sezioni aziendali della Disney, tra cui legale, risorse umane, finanza e comunicazioni. Tra le divisioni che non sono interessate da questo taglio ci sono Parks, ESPN e Disney Entertainment. “Valutiamo continuamente i modi per investire nelle nostre attività e gestire in modo più efficace le nostre risorse per alimentare la creatività e l’innovazione all’avanguardia che i consumatori apprezzano e si aspettano da Disney”. Ha affermato un portavoce Disney in una dichiarazione. “Come parte di questo continuo lavoro di ottimizzazione, abbiamo esaminato la struttura dei costi per le nostre funzioni a livello aziendale e abbiamo determinato che ci sono modi per farle funzionare in modo più efficiente“.

I tagli seguono il giro di licenziamenti del 31 luglio di Disney Entertainment Television, quando sono state licenziate circa 140 persone, pari a circa il 2% della forza lavoro totale, e lo studio di animazione Disney Pixar che ha ridotto il personale del 14% a maggio.

Disney continua la sua campagna di licenziamenti: centinai di dipendenti a casa in vari settori

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I licenziamenti della Disney sono iniziati l’altro ieri, lo stesso giorno in cui la Paramount Global ha licenziato centinaia di persone nella seconda ondata di licenziamenti, con l’obiettivo di tagliare il 15% della forza lavoro dell’azienda negli Stati Uniti. La parte più colpita dai tagli è stata la Paramount+. Le aziende di media tradizionali stanno attraversando un periodo difficile in un mercato pubblicitario debole, nonostante l’afflusso di spesa per annunci politici e sport in diretta. Nel mentre la pay-TV continua a calare notevolmente e i dollari pubblicitari stanno migrando verso le piattaforme digitali. Le aziende hanno anche tagliato i costi di streaming mentre spostano l’attenzione sulla redditività delle loro piattaforme.

Oltre ai numerosi tagli del personale da parte di Disney e Paramount, la Fox Entertainment ha eliminato circa 30 posizioni in una ristrutturazione avvenuta a luglio, quando si sono verificati anche dei licenziamenti alla Warner Bros. Discovery. Attendiamo gli sviluppi di una situazione che, come è immaginabile, attraversa trasversalmente tutti i paesi in cui operano queste grandi aziende, non solo gli Stati Uniti.

Alessandro Libianchi

Fonte: Deadline

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