La Formula 1 si prepara a chiudere nel migliore dei modi questo strano 2020; 17 gare insperate, con l’ultima di queste che si terrà domenica 13 dicembre sul tracciato di Yas Marina. Un anno che anche in F1 ha visto sacrifici, crisi, distanziamenti, bolle e restrizioni; per l’ultimo appuntamento però si proverà ad essere ancora più cauti. Domenica infatti ad Abu Dhabi farà la sua prima apparizione un modello chiamato biosfera, una prova che se andrà a buon fine potrebbe essere usata anche in Australia per il primo weekend di F1 2021.
F1, biosfera: da Abu Dhabi ad Australia 2021
Scientificamente parlando la biosfera è quella sorta di involucro che avvolge la Terra e nel cui interno sussistono tutte le condizioni indispensabili ad ogni forma di vita. Questa è dunque l’idea della F1, creare una sorta di biosfera. Il debutto di questo nuovo modello di bolla arriva ad Abu Dhabi per una semplice motivazione; lo Stato infatti ha da sempre misure molto restrittive per chi entra nel paese, misure che sono state ulteriormente irrigidite dall’arrivo del Covid-19. Per l’ultimo appuntamento di F1 2020, il personale è infatti giunto ad Abu Dhabi solo su voli charter, non quindi di linea; inoltre per l’ingresso ad Abu Dhabi sono stati richiesti ben 4 tamponi negativi.
Questo nuovo modello, prevede anche più limitazioni di movimento tra i vari alberghi e il circuito; la bolla utilizzata da luglio si trasforma quindi in biosfera che rappresenterà anche una prova per marzo, quando la F1 dovrebbe volare in Australia per il primo GP dell’anno. La cosiddetta “Terra dei canguri”, come gli Emirati Arabi Uniti, è un paese che già normalmente è molto attento soprattutto a chi o cosa entra; motivo per cui, dallo scoppio della pandemia a marzo, l’Australia ha chiuso tutte le frontiere internazionali e imposto rigide quarantene all’interno del Paese.
Le ipotesi per il 2021
L’organizzazione australiana si è ovviamente già messa in moto; oltre alle linee guida che verranno testate ad Abu Dhabi, ci saranno nuove regole conformi a quello che lo Stato impone. Al momento sono stati abbozzati due elenchi di persone che potrebbero far parte dell’evento di Formula 1:
- “Profilo 1”: in questo gruppo rientrano tutte le persone che effettivamente faranno poi parte di quella che attualmente viene chiamata bolla; tra queste ci saranno quindi i team, i commissari in pit lane, la direzione gara e tutti gli addetti che hanno libero accesso alla zona dei paddock, come staff e volontari. Per questo gruppo è prevista una piccola quarantena 4 giorni prima dell’inizio dell’evento; successivamente, con esito negativo al tampone, la persona in questione può entrare a far parte a tutti gli effetti della “bolla”. Per i componenti del “Profilo 1” che successivamente al GP dovranno rimanere in Australia o spostarsi all’interno di essa è invece prevista un’ulteriore quarantena di 14 giorni alla fine dell’evento di F1.
- “Profilo 2”: in questo secondo gruppo rientrano invece tutte quelle persone che saranno presenti all’evento ma al di fuori della “bolla”; per esempio tutte le categorie di supporto, i commissari che sventolano le bandiere e il media center nazionale saranno al di fuori della zona paddock dei team, quindi non faranno parte effettiva della “bolla”. Per questo gruppo è sempre previsto l’iter precedete all’evento; ciò che invece non risulterà necessario sarà sottoporre questa categoria ai 14 giorni di isolamento una volta finito il Gran Premio.
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Chiara Zambelli