F1, Hamilton e Verstappen violano il regolamento: “Un peso e due misure?”
Quanto accaduto sul circuito di San Paolo in Brasile ha dell’incredibile: entrambi i contendenti al titolo hanno violato il regolamento. Al pilota britannico, però, è stato riservato un trattamento più severo.
La sanzione per Hamilton
Hamilton e Verstappen sono finiti entrambi sotto investigazione dei commissari dopo la qualifica del venerdì. Il primo, però, ha subìto una penalizzazione più severa. Il pilota della Mercedes ha trovato la quadra nella qualifica Sprint di venerdì conquistando il miglior tempo dopo una partenza difficoltosa. Dopo la qualifica, però, viene rilevata sulla sua vettura un’irregolarità: l’apertura del DRS non è conforme in quanto viola l’articolo 3.6.3 del regolamento tecnico. I commissari hanno utilizzato uno strumento di verifica per la misura dell’ala che, ripetuto per quattro volte, ha dato lo stesso esito. Hamilton, pertanto, non ha potuto evitare la squalifica. Il team di Toto Wolff ha giustificato il problema assicurando si trattasse di una modifica di assemblaggio non intenzionale. I commissari hanno accettato la non intenzionalità. Tuttavia, il regolamento parla chiaro e Hamilton non ha potuto evitare una penalizzazione.
I giudici graziano Verstappen
Passiamo quindi a Max Verstappen, reo di aver infranto la regola del parco chiuso. I piloti, secondo il regolamento, non possono assolutamente toccare le vetture degli avversari. L’olandese, però, si è avvicinato troppo alla vettura Mercedes di Hamilton toccando l’ala incriminata. Al pilota è stata inflitta un’ammenda di 50mila euro ma è stato dichiarato estraneo ai fatti circa la situazione Mercedes. C’è un altro episodio, però, che suscita perplessità circa la condotta di Verstappen: sul rettilineo che porta verso curva 4 l’inglese sfrutta alla perfezione la scia e il DRS, si affianca all’avversario e tenta l’attacco all’esterno della curva. Il pilota Red Bull allarga di molto la traiettoria ed entrambi finiscono fuori pista. Per i direttori di gara non c’è alcun contatto tra i due, pertanto, niente penalizzazione per l’olandese. Ma il suo atteggiamento, dopo un’attenta analisi infrange il paragrafo 27.3 del regolamento sportivo che recita: “I piloti devono fare ogni ragionevole sforzo per utilizzare la pista in ogni momento e non possono lasciarla senza un giustificato motivo“. Max non si è minimamente speso per mantenere la vettura all’interno della pista. Una decisione, quella dei giudici di gara, alquanto controversa.
Lorenzo Tassi
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