Lo scorso anno recensii la prima stagione di “Final Space” raccontandovi di come questa serie all’epoca sconosciuta, mi aveva letteralmente folgorato. Innovativa, divertente e con alcuni momenti molto toccanti. L’intera prima season fu un continuo crescendo narrativo fino ad arrivare ad al suo finale mozzafiato. Ad incidere positivamente sulla qualità della serie fu sicuramente l’ottimo livello di scrittura sia dei personaggi che degli eventi, combinato al “fattore sorpresa” dato dall’essere priva di fama. Alla luce di ciò, sorse in me un ragionevole dubbio: gli autori saranno in grado di replicare la magia avvenuta con la season 1? La risposta è si. Come la precedente, la serie è disponibile su Netflix.
Trama
Gary Goodspeed è un astronauta chiassoso e inetto che, a bordo della nave spaziale della galassia Galaxy One, sconta ultimi giorni della sua condanna a cinque anni di detenzione. Nella sua deriva, la nave incappa in un misterioso piccolo alieno che sembra in grado di distruggere interi pianeti. Presto, Gary fa amicizia con l’alieno, che chiama Mooncake, e scopre che esso è ricercato dalle forze di una potente e malvagia creatura telecinetica nota come Lord Commander. Insieme, al computer HUE della nave e ad un gruppo sempre crescente di nuovi compagni di bordo, Gary e Mooncake si lanciano in una missione per salvare l’universo, il tutto cercando di svelare il mistero di ciò che realmente è il “Final Space”.
Recensione & Opinioni
La seconda stagione di “Final Space” si apre esattamente da dove la precedente ci aveva lasciato. Gli autori ci introducono una serie di nuovi protagonisti che si uniranno alla ciurma di Gary. L’avaro ed infame Clarence, la dolcissima e potentissima bipolare Ash Graven, il nerboruto Fox e una nuova simpatica IA “A.V.A.”. Questi nuovi membri in apparenza poco profondi vengo sfaccettati brillantemente durante il corso di tutta la nuova stagione credendo ed evolvendosi. Il ritmo narrativo è ulteriormente migliorato, i momenti morti sono quasi inesistenti e i diversi colpi di scena saggiamente distribuiti, tengono sempre alta l’attenzione. Le citazioni Lovecraftiane sono innumerevoli, tra dei antichi ed oscuri culti. Anche l’elemento drammatico è stato mantenuto di altissimo livello, quindi preparate i fazzoletti perché ci saranno tante lacrime da versare.
Qualità Tecniche
L’animazione è prodotta a Los Angeles presso ShadowMachine e esternalizzata in Canada presso lo studio Jam Filled di Ottawa utilizzando il software Toon Boom Harmony . La serie utilizza immagini spaziali della NASA per gli sfondi esterni.
La soundtrack è straordinaria. Mi sono letteralmente innamorato di alcuni brani inseriti nella colonna sonora, grazie alla loro intensità emotiva supportata alla potenza visiva della serie. Esempio fra tutti? “Sol Seppy – enter one“. Ascoltatela.
Conclusione
“Final Space” continua ad essere un vero e proprio gioiello del palinsesto di Netflix. Sicuramente fra le migliori serie animate americane. Brillante e divertente, sa come colpire al cuore lo spettatore, grazie a colpi di scena ben scritti. Personaggi profondi e momenti toccanti davvero magistrali. Vi assicuro che vi affezionerete a Gary e a tutta la sua simpatica combriccola. Attendiamo con ansia la conferma di una terza season.
Voto Personale 9/10.