Francesca Neri colpita da una rara malattia: Cos’è la cistite interstiziale: “Volevo suicidarmi”

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Di Redazione Metropolitan

Ne ha parlato Francesca Neri della sua malattia, nota attrice e produttrice cinematografica, che ha raccontato come il dolore l’avrebbe spinta ad accarezzare l’idea del suicidio. Stiamo parlando della cistite interstiziale, dolorosa patologia che colpisce l’apparato urinario indebolendo le pareti della vescica.

«Mio figlio non c’è stato ma è giusto così perchè lo ha fatto per proteggersi. Neanche io ci sono stata», con queste parole Francesca Neri ripercorre il difficile rapporto con suo figlio Rocco durante i momenti più duri della malattia. Fondamentale per lei la vicinanza di Claudio Amendola, «lui dice di averlo fatto per dovere -dice l’attrice- ma non era un dovere, si è trattato di emozioni».

Con l’assottigliamento della membrana, alcuni composti irritanti contenuti nell’urina riescono a provocare irritazioni anche gravi, fino a dare vita a processi infiammatori che tendono a cronicizzare. Più frequente nella popolazione femminile che in quella maschile, può influire non solo sullo stato generale di salute ma anche su quello psicologico, conducendo a stati d’ansia e depressivi.

Viste le similitudini con la più comune cistite, diagnosticare questa particolare malattia non sempre è semplice. A volte si procede per tentativi, escludendo quelle con le quali potrebbe confondersi a causa dei sintomi condivisi. Tra questi vi sono esami delle urine, tra cui l’urinocoltura, ed ecografie dell’intero apparato urinario. Più mirati, invece, sono gli esami che individuano la presenza di ulcere ed emorragie puntiformi, come l’uretrocistoscopia sotto anestesia generale, previa distensione della vescica, funzionale anche nella diminuzione della sintomatologia dolorosa.

Per escludere l’eventuale presenza di degenerazioni più gravi, è possibile sottoporre i pazienti all’esame istologico. In questo modo è possibile anche determinare la progressione dell’infiammazione della parete interna della vescica, prelevandone un frammento e analizzandolo accuratamente attraverso metodologie di osservazione mirata.

Francesca Neri colpita da una rara malattia: Cos’è la cistite interstiziale

Francesca Neri soffre di una malattia cronica, la cistite interstiziale. «Ho accarezzato l’idea del suicidio. Ho passato mesi a giocare a burraco online di notte. Il mio lockdown è durato tre anni. E quando è arrivato per tutti, con la pandemia, sono stata meglio perché condividevo la situazione degli altri», ha raccontato. Suo marito, Claudio Amendola, 58 anni, qualche giorno fa in tv si è commosso per il coraggio della compagna: «Francesca fa fatica. Ha combattuto con se stessa, col suo fisico, con il suo corpo. E quando sei una persona molto intelligente riesci a trovare anche nella malattia, nello star male, un motivo per cercare della forza per poi star bene. Quando non è una malattia chiara, quando non hai una cosa che riesci a riconoscere, ma hai una difficoltà nel vivere le tue giornate, una difficoltà fisica perché è un dolore fisico enorme cerchi in qualche modo di capire».

È una patologia rara, con una incidenza di 2 su 10.000, che riguarda per il 90% dei casi le donne e interessa una fascia d’età ampia: dall’età giovanile a quella della post menopausa. È caratterizzata da un’alterazione dello strato mucoso protettivo della vescica che favorisce la penetrazione al tessuto sottostante delle ‘sostanze tossiche’ liberate dall’urina. ‘Sostanze tossiche’ tra virgolette perché sono i metaboliti urinari quindi fisiologiche, prodotte dal rene. Sono tossiche per il tessuto connettivo che è alla base del tessuto del vescica. Tra queste, c’è soprattutto il potassio. Questa penetrazione del potassio al livello del tessuto sottostante fa sì che si determini una infiammazione cronica che porta poi ad un’alterazione della percezione dell’urinare. La vescica è innervata dalle terminazioni nervose che determinano la consapevolezza dello stimolo. Ad un certo punto del riempimento vescicale, la persona avverte il bisogno di urinare. Quando le terminazioni si irritano, lo stimolo viene avvertito per riempimenti anche molto minori. L’irritazione della terminazione nervosa è presente anche al di fuori della minzione, dunque viene veicolato al cervello uno stimolo improprio e quindi l’eccessiva frequenza della minzione ma anche il sintomo doloroso a livello pelvico. Quando si altera questo strato ci sono i mastociti che vengono attivati dal danno e liberano l’istamina, un mediatore dell’infiammazione ed ecco che aumenta il fastidio. Teniamo conto che la maggior parte delle cistiti sono batteriche. Questa, invece, no”. La frequenza delle minzioni, anche frequentissime. Nella fisiologia la frequenza massima è di 7 al giorno, in queste pazienti anche 50 al giorno. Mi riferisco in particolare alle donne perché più diffuso, con dolore avvertito nella parte bassa nell’addome, genitali, gambe. Negli uomini invece si avverte dolore ai testicoli, allo scroto e nella zona del perineo. È un dolore importante, non legato solo alla minzione. Un dolore fisso. Costante, anche se in alcuni periodi può scomparire. La patologia è molto legata a forti fattori soggettivi come l’alimentazione, che dev’essere adeguata prediligendo alimenti poveri di potassio, ad esempio. Poi ci sono i fattori personali come lo stress psicologico, lavorativo, affettivo. Tutti gli eventi fortemente stressanti vengono somatizzati. Ma attenzione: non si tratta di una somatizzazione diretta, perché il danno c’è. Sicuramente i sintomi vengono accentuati”.