La vita privata di Gino Landi era top secret. Era sposato, ma non è noto se avesse figli. Il coreografo e regista ha fatto la storia del varietà, portando sulla Rai in bianco e nero impeccabili balletti che hanno impreziosito a lungo il sabato sera di milioni di italiani grazie ai talenti delle gemelle Alice ed Ellen Kessler, Delia Scala e Raffaella Carrà, per poi legarsi ai trionfi di Pippo Baudo con le varie edizioni del Festival di Sanremo e il “Fantastico” del 1986 con Lorella Cuccarini.
Sue le coreografie della “Canzonissima” del 1971 con la Carrà che scandalizzò con il balletto “Tuca tuca” in coppia con Enzo Paolo Turchi e di “Milleluci” del 1974, dove fece ballare ancora la Carrà questa volta in coppia con Mina e la regia di Antonello Falqui.
Quali sono state le cause della morte di Gino Landi? Non risulta, comunque, che soffrisse di una qualche particolare malattia, come un tumore o un cancro.
Landi era noto per la sua riservatezza e il desiderio di tenere la sua vita privata lontana dai riflettori. Nonostante la sua notorietà e il successo, Landi ha sempre cercato di mantenere separati la sua vita professionale e quella personale. Sappiamo che era sposato e aveva figli, ma, rispettando la sua scelta di privacy, l’identità di sua moglie e dei suoi figli non è mai stata rivelata al pubblico. La scelta di Landi di mantenere la sua vita familiare lontana dai riflettori è un approccio piuttosto raro nel mondo dello spettacolo, in cui la vita personale delle celebrità viene spesso esposta al pubblico. Questa riservatezza ha permesso a Landi di concentrarsi interamente sulla sua carriera, evitando distrazioni e conservando l’integrità della sua vita familiare.
Le trasmissioni di Gino Landi
Landi fu avviato allo studio della danza dai suoi genitori, entrambi artisti di varietà. La sua carriera iniziò come ballerino, per poi passare alla coreografia. Fu scoperto da Erminio Macario mentre metteva in scena “Bulli e pupe” con Fanfulla. Da lì iniziò un’ascesa nel mondo dello spettacolo che lo vide collaborare con celebri figure del panorama artistico come Federico Fellini, Nino Rota, Tonino Guerra ed Ennio Flaiano.
Landi ha diretto molteplici edizioni di noti show televisivi come il Festival di Sanremo, Festivalbar, Partitissima, Premiatissima e Bene, bravi, bis. Ma il mondo del teatro fu la sua vera culla artistica, affidandogli regia e coreografie di numerosi spettacoli, tra i quali “Rugantino” e “Vacanze Romane” e le collaborazioni con Garinei e Giovannini, tra cui “La granduchessa e i camerieri” con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.
Durante la sua prolifica carriera, Landi si distinse particolarmente per il suo lavoro nei teatri Politeama Rossetti e Teatro Lirico Giuseppe Verdi. Debuttò nel 1970 come coreografo di “Al cavallino bianco” con Tony Renis, Aldo Fabrizi e Sandro Massimini, per poi dirigere una serie di opere di successo come “La vedova allegra” e “Scugnizza”.
Dal 1981, iniziò a lavorare presso il Teatro Lirico Giuseppe Verdi, dove diresse tra le altre “L’acqua cheta” e “Frasquita” di Franz Lehár, e “Il mondo della luna” di Giovanni Paisiello nel 2006.