Giocatrice di pallavolo decapitata dai talebani: sul web foto della testa mozzata

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Di Redazione Metropolitan

Orrore senza fine in Afghanistan da quando i talebani hanno ripreso il comando del Paese dopo la ritirata delle forze occidentali dal territorio. L’escalation di violenza, che acquisisce tratti dittatoriali che limitano la libertà del popolo, sembra non arrestarsi ed il mondo delle donne e dello sport piange una nuova, innocente, vittima: una giocatrice di pallavolo è stata decapitata dai miliziani del regime. Le foto della testa mozzata di Mahjabin Hakimi , inoltre, sono state erogate sul web confermando le voci che si rincorrevano nelle ultime settimane. Una vergogna senza fine.

Giocatrice di pallavolo decapitata: le confessioni dell’allenatrice

L’allenatrice Suraya Afzali (pseudonimo per evitare ripercussioni) ha concesso un’intervista al Persian Independent, quotidiano di riferimento in Medio Oriente. Il racconto è agghiacciante e getta ombre oscure sul modo di governare dei talebani, i nuovi padroni dell’Afghanistan:

I talebani hanno decapitato una mia giocatrice. Qualsiasi giocatrice, ora, deve convivere con la paura. Tutte costrette a fuggire o nascondersi. Solo due sono riuscite a scappare all’estero, e i tentativi di aiuto da parte di Paesi internazionali e organizzazioni non sono andati a buon fine. Le giocatrici hanno addirittura bruciato le loro divise per salvare le loro vite e quelle delle loro famiglie“.

I talebani, infatti, non vedono di buon occhio le donne che praticano sport perché “potrebbero trovarsi in situazioni in cui le loro facce e corpi non siano coperti” come aveva specificato il portavoce della commissione del governo ad interim Ahmadullah Wasiq. Questo modo di pensare ha prodotto, da agosto, due uccisioni nel mondo della pallavolo: una giocatrice, giunta in Inghilterra in cerca della salvezza, aveva testimoniato che una sua collega era stata freddata a colpi di pistola nel mese di agosto.

La famiglia della giocatrice uccisa più di recente smentisce. Secondo quanto raccolto dal quotidiano Amaj New, la morte della ragazza, avvenuta in circostanze misteriose, risalirebbe ad una settimana prima della caduta di Kabul. Queste dichiarazioni, ovviamente, potrebbero essere di facciata: i talebani, si vocifera, minaccerebbero i familiari della pallavolista riducendoli al silenzio. Un orrore senza fine.

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