Giornata internazionale contro l’omofobia, otto artisti contemporanei

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Di Redazione Metropolitan

Oggi è la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e transfobia. Questa è una ricorrenza promossa dal Comitato Internazionale per la Giornata contro l’Omofobia e la Transfobia, riconosciuta dallUnione europea e dalle Nazioni Unite. Si celebra appunto oggi, 17 Maggio fin dalla sua ideazione nel 2004. La rappresentazione dell’amore tra persone dello stesso sesso è stata da sempre raffigurata nell’arte, sin dai tempi antichi, come riprova del fatto che l’omosessualità, sempre esistita, in alcuni contesti era anche priva di tabù. Ma se si parla di arte non si può tralasciare una delle sue missioni principali: essere uno strumento di protesta e rappresentazione. Per la Giornata Internazionale contro l’Omofobia, vediamo insieme otto artisti contemporanei che con la loro arte hanno cercato di ribellarsi alla discriminazione di genere.

David Hockney “We two boys together clinging”

We Two Boys Together Clinging; CREDIT LINE © David Hockney
We Two Boys Together Clinging; CREDIT LINE © David Hockney

Hockney è un pittore, disegnatore, incisore, fotografo e scenografo britannico. Apertamente gay, nella sua ritrattistica ha più volte esplorato la natura dell’amore omosessuale. È l’artista dichiaratamente omosessuale più pagato al mondo che non ha mai giustamente e fieramente celato le sue inclinazioni sessuali.  “We two boys together clinging” è stato completato verso la fine del secondo anno di Hockney al Royal College of Art in un momento in cui l’omosessualità era ancora illegale in Inghilterra. Del 1961, trae ispirazione da una poesia con lo stesso titolo di Walt Whitman. I due protagonisti di questo dipinto si scambiano un appassionato abbraccio e un bacio davanti a una parete del gabinetto ricoperta di graffiti.

Lisetta Carmi, “I Travestiti”

Lisetta Carmi, I travestiti, 1965, © Lisetta Carmi, Martini-Ronchetti Gallery

La Carmi, artista genovese di origine ebraica, ha dedicato la maggior parte della sua lunga vita (ha oggi 98 anni) alla fotografia. Questa fotografia appartiene alla serie che la fotografa realizza negli anni Sessanta a Genova, frequentando i travestiti e transessuali che vivevano in città. Documenta una realtà dalle radici profonde ma sempre rimasta nascosta, senza vedersi riconosciuti i propri diritti. Queste fotografie destarono grande scalpore ai tempi, e sono oggi dei veri e propri manifesti ante-litteram per la libertà d’espressione.

Keith Haring, “Safe Sex”

Keith Haring, Safe Sex. © Keith Haring Foundation.
Keith Haring, Safe Sex. © Keith Haring Foundation.

Se si parla di amore libero e di arte di protesta, non si può non nominare Keith Haring. Forse il pittore e writer contemporaneo statunitense più conosciuto. Attivista gay socialmente impegnato, tanto da essere considerato l’artista dell’amore incondizionato, semplice e puro. Sempre in prima fila nella battaglia a tutela delle persone colpite dal virus dell’HIV, che morivano di AIDS, quando ancora non si sapeva come attaccare questa malattia letale.  “Safe Sex”, realizzato nel 1988 è nella sua esplicita, quanto efficace rappresentazione, una sorta di “monito” all’amore libero ma protetto. Uno dei tanti progetti promozionali che ha realizzato per incoraggiare le persone a indossare i preservativi.

Félix González-Torres, “Untitled”

Gonzales-Torres-Untitled-Perfect-Lovers-©-The-Felix-Gonz
Gonzales-Torres-Untitled-Perfect-Lovers-©-The-Felix-Gonz

Artista cubano, scomparso prematuramente per per complicazioni dovute all’AIDS ha fatto della sua arte una riflessione sugli stilemi legati all’omosessualità, sulla malattia dell’AIDS, sull’amore, sull’importanza emotiva e sociale della coppia. La storia che ha scelto di narrare sul palcoscenico dell’arte, è autobiografica e ruota attorno al suo amore perduto: Ross Laycock. Il dolore per aver perso il proprio amore è talmente grande che Torres decide di esprimersi solo attraverso la sua arte. “Untitled (Perfect Lovers)”, del 1991, due orologi  identici che hanno le lancette ferme sulla stessa ora: questo è per Torres l’amore, la coppia perfetta.

Ugo Rondinone, “Love invents us”

LOVE INVENTS US, ugorondinone.com artwork
LOVE INVENTS US, ugorondinone.com artwork

Ugo Rondinone è un artista di origine svizzera ampiamente riconosciuto per la sua padronanza di diversi media – in particolare scultura, disegno e pittura, ma anche fotografia, architettura, video. Il suo “Love invents us”, del 1999, un’insegna luminosa con i colori dell’arcobaleno non ha bisogno di molte altre spiegazioni. Potrebbe diventare il simbolo della Giornata Internazionale contro l’Omofobia.

Nina Chanel Abney, “Untitled, Yo2”

“Ho creato questo pezzo per rappresentare l’Africa in movimento da un luogo di intolleranza verso un luogo di comprensione. Una comprensione che spesso non è riconosciuta alle persone della comunità LGBTQ. (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender)  Ma è necessario rendersi conto che tutti gli africani meritano di essere trattati allo stesso modo e, pertanto, dovrebbe essere concesso gli stessi diritti uguali”.

Untitled, Yo2 2016 COPYRIGHT © NINA CHANEL ABNEY STUDIO
Untitled, Yo2 2016 COPYRIGHT © NINA CHANEL ABNEY STUDIO

Queste le parole della stessa artista su “Untitled, Yo2”. Abney, artista e pittrice contemporanea afroamericana, esplora la razza, il genere, la cultura pop, l’omofobia e la politica nel suo lavoro.

Firelei Báez, “Untitled (Dal Geographic Delay Series)

“In questo pezzo  ho dipinto i ritratti dei danzatori del  danzatori di carnevale indiani, moko Jumbies. In questo giorno, i ballerini sono in grado di celebrare chi sono, indipendentemente dal sesso, età, peso o orientamento sessuale, possono inventare un passato e immaginare un futuro di loro gradimento, e contro le forze sociali al di fuori del loro controllo”

Untitled (Dal Geographic Delay Series)_timeforafrica
Untitled (Dal Geographic Delay Series)_timeforafrica

C’è tutto in questo straordinario lavoro dell’artista domenicana Firelei Báez. Nota per le intricate opere su carta e tela, nonché per le sculture di grandi dimensioni, la sua arte è un inno alla libertà, qualsiasi essa sia. 

Soufiane Ababri, “Bed Works”

Originario del Marocco e oggi residente in Francia, il giovane artista Soufiane Ababri, nel suo lavoro, affronta tematiche che gravitano attorno alla sfera LGBTQ e non solo. I suoi lavori attraverso la raffigurazione della sessualità maschile, pongono domande che intersecano intimità, politica, ironia e serietà.

Soufiane Ababri, Bedwork, 2021. From the series “Bedwork_soufianeabadi.com
Soufiane Ababri, Bedwork, 2021. From the series “Bedwork_soufianeabadi.com

“Il mio obiettivo è evocare un senso di empowerment negli spettatori, ma soprattutto di parlare di diritti senza ricorrere mai al linguaggio usato da chi domina. Come immigrato di colore gay percepisco tutti questi eventi come attacchi diretti che scelgo poi di combattere nella mia arte.”

Questo il credo di Abadri che per la serie dei dipinti “Bed Works” ha disegnato disteso sul letto. Dipinti colorati ed espliciti, ma chiari e forti con importanti messaggi che colpiscono lo spettatore e fanno venire voglia di approfondire i lavori di questo promettente giovane artista che nonostante il suo paese di origine ha avuto il coraggio di esprimersi al meglio con la sua arte.

Ilaria Festa