Il GP di Stiria doveva essere quello del riscatto per la Ferrari, una piccola dimostrazione di orgoglio da parte della scuderia di Maranello. Aggiornamenti anticipati, voglia di dimostrare che niente è per forza perduto. Poi pioggia e difficoltà, le qualifiche, partenza, curva 3, contatto. Doppio ritiro, fine della corsa.
GP Stiria Ferrari – Un inizio difficile
L’inizio di questo mondiale 2020 così tanto sognato, si è presto trasformato in un mezzo incubo per la Rossa. Evidenti problemi sulla monoposto, quella SF1000 che dovrebbe celebrare la grandezza di una scuderia che a settembre correrà il suo personale GP n°1000. Dopo le fatiche della scorsa settimana premiate da un po’ di fortuna e da un podio surreale, la reazione era prevista per il bis al Red Bull Ring. Tanto lavoro a Maranello per anticipare di una settimana gli aggiornamenti; buone sensazioni al venerdì, un po’ meno al sabato; Vettel 10°, Leclerc 11°, fuori dal Q3, poi penalizzato.
Domenica accade ciò che non deve succedere, soprattutto in un mondiale corto, dove ogni singolo punto vale oro. In curva 3 Leclerc pecca di orgoglio e di sicurezza, vede uno spazio dove non c’è e prova il miracolo; se ce l’avesse fatta avrebbe superato 3, forse 4 vetture. Numero 1. Ma così non è stato, perché non solo non è riuscito a passare; ha toccato Vettel con l’unico risultato di danni su entrambe le monoposto e un doppio ritiro. Disonore.
GP Stiria Ferrari – Piani alti in silenzio
John Elkann, presidente Ferrari; Louis Camilleri, amministratore delegato della stessa. I piani alti, i vertici della piramide, coloro che dovrebbero mettere la faccia, alzare solamente la voce. Ciò che fanno invece è rimanere in silenzio. Un silenzio assordante, come vuole il più famoso tra gli ossimori. In un periodo di difficoltà chi meglio dei vertici può provare a cambiare, a ridare speranza, a smuovere un orgoglio che sembra scomparso? Ferrari non è solo una macchina bella ed elegante o una monoposto veloce; è un emblema, simbolo di una Nazione. Ferrari è Italia, ovunque.
Una grande famiglia, dove ogni membro ha la sua parte, la sua importanza; se solo uno di questi viene a mancare, allora qualcosa si rompe. E non si tratta solo di motori, trasmissioni, cilindri o gomme forate. La Ferrari non può e non deve essere considerata solo come un mostro economico, perchè è innanzitutto un sogno, quello di Enzo Ferrari. Questo non parlare, sembra quasi un volersi nascondere evidenziando che forse quel Cavallino non è così tanto importante; un silenzio dall’alto che purtroppo sfiora l’imbarazzante consapevolezza che un ruolo va meritato, ma soprattutto va onorato.
Le opinioni di Metropolitan
Probabilmente nessuno avrebbe mai immaginato un inizio così complicato per quella che è la scuderia d’Italia; la realtà però ha messo di fronte a questo momento che rappresenta una debolezza, una fatica, forse solo una mancanza. In Italia se guidi per la Ferrari, purtroppo hai sulle spalle il doppio delle responsabilità, il triplo della pressione; giornali, media, tifosi, tutti sono pronti a dare un peso maggiore all’errore, umano o meccanico.
Leclerc ha sbagliato, è chiaro a tutti, lui compreso. Forse per la troppa voglia di fare bene, per dimostrare qualcosa che non dovrebbe mai essere chiesto. Un miracolo. Sbagliato giustificarlo, sbagliato anche insultarlo. L’errore pesa, per il doppio ritiro, per l’aspettativa di una reazione da parte della Ferrari che in questo modo non ha potuto dimostrare niente. Ma errare è umano, loro sono piloti ma anche persone; sbaglia Vettel, sbaglia Leclerc, sbagliano tutti, può succedere.
Hamilton perse un mondiale per un errore, dato dalle alte aspettative nei suoi confronti o dall’inesperienza o semplicemente dall’umanità. Era all’esordio è vero, ma il tempo per crescere lo ha avuto e oggi Lewis Hamilton rincorre il suo settimo titolo mondiale. Vettel e Leclerc fanno parte dei 20 piloti migliori al mondo e non solo, perché tra tutti loro vestono di rosso. È facile giudicare quando non si è un pilota, è facile puntare il dito quando le aspettative non vengono ripagate. Ferrari non vuole dire solo vincere; Ferrari è una famiglia, una squadra, un simbolo, un sogno, e questa è l’unica cosa che a Maranello, tutti compresi, devono dimostrare.
Beyond The Race – GP Stiria 2020
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