Non tutte le iniziative imprenditoriali di Fedez hanno avuto lo stesso esito positivo e fatturati rispetto a Doom Entertainment. Il cantante ha infatti lanciato vari progetti nel settore della moda e delle bevande, tra cui la linea di abbigliamento e la bevanda Boem, ma questi non sembrano aver incontrato il favore del pubblico.
La linea di abbigliamento – che puntava a inserirsi in un mercato già saturo – non è riuscita a distinguersi tra i tanti competitor, e le vendite sono risultate al di sotto delle aspettative.
Anche la bevanda Boem, che doveva rappresentare una novità nel panorama delle bevande analcoliche, non ha avuto il successo sperato, non riuscendo a decollare come previsto. Questi risultati deludenti hanno generato una certa preoccupazione.
La Doom Entertainment, il cuore dell’attività della galassia della famiglia Lucia, la società gestisce l’immagine di 25 tra influencer, talent, content creator, tra cui lo stesso Fedez, che comprende anche la sportiva paralimpica Veronica Plebani, l’avvocata specializzata in diritti Lgbtq+ Cathy La Torre e la persona transgender Francesco Cicconetti, a sottolineare l’attenzione per la diversità e i messaggi di inclusione sociali.
Manca, ormai dal 2022, il pluricampione olimpico nei 100 metri e nella staffetta 4×100 a Tokyo Marcell Jacobs, che ha lasciato la scuderia non senza polemiche per la scarsa attenzione della società alla sua valorizzazione, mentre è presente il padre di Fedez, Franco Lucia che si diletta tra ricette e fornelli. In ogni modo, i 25 insieme assommerebbero circa 300 milioni di follower tra tutte le piattaforme social dove sono presenti, calcola la società.
I fatturati di Fedez, dagli influencer ricavi per 11,5 milioni
Il tesoro di audience degli influencer della Doom ha fruttato ricavi per 11,5 milioni di euro, in crescita del 15% sul 2022, con utili netti triplicati a 1,3 milioni. Una buona crescita che non tranquillizza però mamma Annamaria, che amministra l’azienda con presa salda, consapevole probabilmente che la strada finora in discesa d’ora in poi si farà in salita. Infatti, parlando delle prospettive per il futuro, avverte che a causa dell’“aumento della concorrenza” (di Chiara? Dell’ex manager Francesco Damato?) si rende necessario modificare l’organizzazione interna. E punta il dito verso la ventina di dipendenti della società, che dovranno lavorare meglio e di più.