Il 28 aprile è nato il FAI, il fondo per l’ambiente italiano

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Di Sonia Faseli

Il 28 aprile 1975 è stato istituito in Italia il FAI, fondo per l’ambiente italiano, al fine di creare una fondazione a simile al National Trust britannico. La tutela del FAI deve riguardare la storia e il paesaggio del nostro paese.

L’origine del FAI

Il FAI è stato originariamente firmato da Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco Russoli, insieme a Giulia Maria Mozzoni Crespi. L’intento consiste nel fare qualcosa di concreto per il nostro paese. Da questa prima firma hanno preso avvio una serie di attività che hanno contribuito alla difesa della storia, dell’arte e del paesaggio del nostro Paese.

I primi beni del FAI

Nel 1977 viene a effettuata la prima donazione che consiste nella Cala Junco, presso l’estremità occidentale dell’Isola di Panarea. Subito dopo il Monastero di Torba e stato donato da Crespi, così come il Castello di Avio a Trento. Nel 1985 viene effettuato il primo restauro del Monastero di Torba, che solo nel 2011 viene dichiarato Patrimonio dell’umanità. Questo lavoro e durato 8 anni, ma ha permesso di riportare alla luce le mura dell’ avamposto romano e i suoi affreschi longobardi risalenti all’VIII-IX secolo.

La prima giornata ufficiale del FAI

Nel 1993 vengono aperte per la prima volta le porte di 90 luoghi e 32 città, che hanno coinvolto oltre 10 milioni di visitatori e 123 mila volontari. Nel 2014 gli obiettivi prefissati dal FAI diventano finalmente una realtà. Infatti viene attuato un piano strategico per valutare i progressi e i traguardi da raggiungere entro il 2023. Dopo 40 anni dalla sua fondazione, nel 2016 il FAI raggiunge più di 150 mila iscritti in tutta la comunità degli amanti della storia, della cultura e della tradizione dell’arte e del paesaggio del nostro paese. Nel 2019 viene allestito per la prima volta un percorso multimediale che guida il pubblico dentro il Centro nazionale di Studi Leopardiani.

Sonia Faseli

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