Il 28 maggio si celebra la Giornata internazionale del gioco

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Di Sonia Faseli

Il gioco è uno degli aspetti che caratterizzano in maniera indelebile la nostra infanzia e non solo. Questo è uno dei motivi per cui l’Onu ha istituito una giornata dedicata proprio al diritto al gioco, il 28 maggio.

La giornata mondiale del gioco il 28 maggio

Il 28 maggio 1998 è stata istituita la Giornata Internazionale del gioco. L’idea in questione è stata proposta dal presidente dell’Associazione Internazionale delle ludoteche (ITLA) Freda Kim. La proposta è stata approvata nello stesso anno dalle Nazioni unite, che hanno fissato la ricorrenza il 28 maggio di ogni anno.

I diritti sull’infanzia della Convenzione ONU

La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia è stata approvata il 20 novembre 1989. Questa normativa sancisce gli obblighi della comunità internazionale nei confronti dei minori. La normativa della Convenzione prevede una serie di diritti che tutelano i minori. Tra questi l’Onu esplica in modo dettagliato anche il diritto al gioco. Infatti gli Stati riconoscono ai bambini il diritto al riposo e al tempo libero. Inoltre gli Stati devono garantire mezzi appropriati di attività ricreative.

L’importanza del gioco nello sviluppo

Il gioco rappresenta un’attività ricreativa, praticata fin dalla nascita. Ma in realtà il gioco è uno degli aspetti fondamentali della crescita. Infatti proprio attraverso il gioco i bambini acquisiscono una serie di competenze funzionali, mantenute costanti nel tempo.

Il gioco secondo la psicologia

Nel corso degli anni alcuni studiosi si sono interessati alla tematica del gioco come studio della psicologia umana. Secondo alcuni esso rappresenterebbe una componente per scaricare un surplus di energia. Secondo altri sarebbe una forma di rilassamento. Infatti il gioco e un’attività ricreativa, priva di restrizioni e vincoli. Un aspetto del gioco che da sempre viene visto con favore è invece quello istruttivo. Infatti grazie al gioco il bambino riesce ad acquisire competenze e abilità in rapporto con lo sviluppo cognitivo.

Sonia Faseli