Gozen è l’azienda di biomateriali diventata ormai famosa per aver creato il maxicoat di Balenciaga. E, secondo quanto riportato da WWD, ha raccolto 3,3 milioni di dollari in finanziamenti di avviamento. L’azienda ha creato Lunaform, che ha fatto il suo debutto sulla passerella della primavera 2024. Happiness Capital, con sede a Hong Kong, ha guidato il round, affiancato da Accelr8, Astor Management e dal fondo SOSV, focalizzato sulle tecnologie per il clima.
Gozen, l’azienda del biomateriale innovativo del maxicoat di Balenciaga è riuscita a raccogliere ben 3,3mln di dollari
“Produciamo biomateriali avanzati con l’idea di sbloccare il design circolare. Con questo investimento abbiamo dimostrato di avere un percorso per realizzare questo potenziale su scala”, ha dichiarato il fondatore e amministratore delegato Ece Gozen, che ha fondato l’azienda nel 2020. Il finanziamento servirà ad accelerare la ricerca e lo sviluppo e a scalare la produzione di Lunaform e di altri materiali. L’azienda sta progettando di aprire uno stabilimento di produzione in Turchia con una capacità di 1 milione di metri quadrati. Lunaform si distingue dalle pelli a base vegetale perché il materiale è formato da microrganismi di nanocellulosa mediante un processo di fermentazione, il che significa che è interamente vegano e privo di plastica. Il processo di produzione dura solo 10 giorni e non richiede la concia. Questa sì che sarebbe una vera e propria svolta.
“La concorrenza nel settore della pelle senza animali è molto forte. Ma io credevo che l’approccio di Gozen potesse superare tutti gli altri sia in termini di prestazioni che di economia, e lo abbiamo già dimostrato con il lancio del nostro primo prodotto commerciale, nientemeno che alla Settimana della Moda di Parigi. Abbiamo realizzato in pochi mesi ciò che altri hanno impiegato anni per fare”, ha dichiarato Po Bronson, socio accomandatario di SOSV e amministratore delegato di IndieBio.
Il materiale Lunaform, innovativo e sostenibile
Lunaform può essere personalizzato in spessore e consistenza, eliminando la necessità di stratificare altri materiali, come il poliuretano. Gozen ha dichiarato che il materiale è più resistente della pelle animale tradizionale e che i singoli fogli possono essere utilizzati anche nell’home decor e nell’industria automobilistica. La domanda di materie prime “preferibili” – quelle che hanno un impatto ridotto sul clima rispetto a un tessuto standard convenzionale – potrebbe superare l’offerta di ben 133 milioni di tonnellate entro il 2030, mettendo l’industria della moda sempre più sotto pressione nel tentativo di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità annunciati.
Questo è stato riportato e analizzato nel rapporto “Sustainable Raw Materials Will Drive Profitability for Fashion and Apparel Brands” (Le materie prime sostenibili guideranno la redditività dei marchi di moda e abbigliamento), realizzato dal Boston Consulting Group in collaborazione con Textile Exchange e Quantis. Il BCG ha preso in esame 36 marchi e aziende che rappresentano più del 10% del fatturato del settore e rileva che l’85% ha dichiarato pubblicamente gli obiettivi di decarbonizzazione per le proprie catene di fornitura entro il 2030, ma non è pronto a farlo.
Seguici su Google News