Nel Canto XXIX del Paradiso della Divina commedia, Dante prende visione delle nove gerarchie angeliche che ruotano intorno ad un punto molto luminoso, ovvero Dio.
Beatrice e gli angeli
In seguito alla spiegazione sulla distribuzione delle gerarchie angeliche, Beatrice comincia a contemplare un punto luminoso in assoluto silenzio. Dopo qualche istante, Beatrice ricomincia a parlare, spiegando a Dante che Dio ha creato gli angeli proprio per dimostrare il suo amore all’umanita, e non per accrescere la propria beatitudine. In particolare gli angeli sono stati creati nell’Empireo, fuori da qualunque concezione del tempo, che ha avuto inizio soltanto con la creazione del mondo.
Ma subito dopo la creazione degli angeli, Lucifero ha scatenato la sua superbia, incitando alcuni di essi a ribellarsi contro Dio. Per questo motivo sono stati puniti, precipitando sulla terra. Invece coloro che hanno dimostrato la propria fedeltà a Dio, sono stati premiati con una grazia illuminante, che ha permesso di accrescere la loro volontà di amare Dio. Dopo questa spiegazione, Beatrice incita Dante a proseguire la riflessione per conto proprio, ma dato che nelle scuole teologiche sulla terra non si insegnano ancora tutti i principi degli angeli, decide di proseguire con qualche chiarimento.
Beatrice narra come gli angeli possiedano una propria volontà e intelletto, ma non la memoria. Questo perché stando sempre a contatto con Dio, non necessitano di questa facoltà. A questo punto Beatrice si adira contro coloro che insegnano tali concetti senza credervi, ovvero i filosofi. Quest’ultimi insegnano erronee teorie soltanto per mettersi in mostra, senza tenere in considerazione la verità della Sacra Scrittura narrata dagli Apostoli. Beatrice sostiene che molti predicatori vogliono ingannare i fedeli, che cadono inconsapevolmente nella perdizione. Infine Beatrice riprende il discorso sugli angeli sostenendo che il loro numero è inconcepibile per la mente umana. In questo modo Dante può intuire quanto sia grande la potenza di Dio, la cui luce riflette infinitamente negli angeli.
Sonia Faseli
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