Il leader ceceno: “Severodonetsk sotto il pieno controllo russo”

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Di Redazione Metropolitan

Negli ultimi giorni i successi dell’armata putiniana si sono succeduti, in particolare nel Donbass, dove ormai la vittoria totale da parte russa sembra vicina. Ieri l’esercito russo ha confermato la conquista della città di Lyman, nell’oblast del Donetsk. Prima della guerra Severodonetsk aveva circa 100mila abitanti. Ora è una delle ultime roccaforti rimaste all’Ucraina nelle regioni dell’est, e per questo è diventata l’obiettivo strategico di Putin e rischia di trasformarsi in una nuova Mariupol.

«A seguito delle azioni congiunte delle unità della milizia della Repubblica popolare di Donetsk e delle forze armate russe, la città di Lyman è stata completamente liberata dai nazionalisti ucraini», fa sapere con il petto gonfio di orgoglio il ministero della Difesa russo. Si tratta di un successo importante: intanto perché è un nodo ferroviario strategico e un punto di accesso a importanti ponti sul fiume Siverskyy Donetssi. E poi perché secondo l’intelligence britannica potrebbe diventare la base di partenza per la fase successiva dell’offensiva russa nel Donbass. «Nei prossimi giorni è probabile che le unità russe nell’area diano la priorità all’attraversamento forzato del fiume – sottolineano gli 007 di Londra -.

Severodonetsk è in questo momento il campo principale della guerra di Putin. Secondo il leader della Cecenia, Ramzan Kadyrov, un gruppo di combattenti ceceni avrebbe preso il pieno controllo della linea di contatto con «i nazionalisti ucraini», bloccando le uscite dalla città. «Lamarmaglia dei Banderites (l’antico nome dei nazionalisti ucraini, ndr) è stata completamente bloccata in città, dal momento che tutte le vie di ritirata sono passate sotto il controllo delle truppe russe», assicura Kadyorv. Notizia questa parzialmente smentita dal governatore dell’oblast di Lugansk Sergei Gaidai, secondo cui l’operazione non è ancora completata anche se ammette che le forze armate occupanti controllano già alcune zone della città. Lo stesso Gaidai ipotizza che le forze ucraine che stanno difendendo Severodonetsk «per non farsi circondare, siano obbligate ad andarsene. I bombardamenti continuano con ogni sorta di arma, l’esercito russo sta distruggendo la città. Le truppe di Mosca sono nei sobborghi, non riusciamo a ricacciarle ma hanno comunque parecchi morti».