Grande fermento in campo skincare: gli appassionati di beauty potranno provare la novità del brand Ulè anche in Italia. Questo grazie a Shiseido, che si occuperà di distribuire i prodotti del brand derivati da un’agricoltura sostenibile e verticale. Si tratta di un marchio fondato da Lindsay Azpitarte nel 2022, come progetto intra-imprenditoriale all’interno del gruppo Shiseido. Si occupa di protocolli eco-consapevoli, puntando sulla qualità superiore dei suoi ingredienti. Questo grazie a un rigoroso processo di coltivazione, raccolta ed estrazione. Inoltre, la novità è nella formulazione del suo componente esclusivo ‘Estratto pure Botany’, in corso di brevetto. La formula di ogni trattamento combina a questo estratto potenti principi attivi come vitamina C, acido ialuronico, prebiotici e peptidi, per offrire prodotti altamente performanti e straordinari benefici skincare.

Il marchio francese Ulè arriva in Italia

shiseido © marie claire

Nel comunicato stampa Vittorio Garavelli, country manager di Shiseido Italia, ha detto. “Siamo molto orgogliosi di poter presentare anche in Italia il marchio Ulè, il primo creato interamente nei nostri centri di ricerca in Europa. Ulé è un brand skincare nature-tech, pioniere nel campo dell’agricoltura e delle biotecnologie potenziate dall’intelligenza artificiale. Crea prodotti skincare naturali e altamente performanti. Le aspettative sono alte, anche grazie al support del nostro partner Douglas, che distribuirà il marchio in esclusiva””. Queste le parole di Vittorio Garavelli, country manager di Shiseido Italy in apertura della conferenza stampa di presentazione”.

Lindasy Apiparte, founder del brand, ha invece affermato: “Siamo il primo marchio di cura della pelle a creare il futuro della bellezza botanica alimentato dall’agricoltura verticale. Qui in Francia, coltiviamo ed estraiamo nella nostra Ulé Eco-Farm. Questo ci consente di mantenere la catena di approvvigionamento più breve possibile e ridurre il nostro impatto ambientale garantendo al contempo la freschezza dei nostri impianti”.

Marianna Soru

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