Insulti a Federica Pellegrini sul lungomare di Jesolo: “La prossima volta venitemelo a dire in faccia”

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Di Redazione Metropolitan

Una serie di insulti sono apparsi su dei cartelli sul lungomare di Jesolo, rivolti all’ex nuotatrice Federica Pellegrini, che non si fa scrupoli a rispondere alle offese.

“Campionessa olimpica di arroganza e mitomania” si legge sui cartelli ingiuriosi che sono apparsi a Jesolo stamattina, 10 febbraio 2022. La Pellegrini, però, non ha scrupoli sulla risposta che vuole dare a coloro che l’hanno voluta offendere: “Sull’arroganza e la mitomania non posso dire niente, perché forse lo posso sembrare, ma le persone che mi conoscono sanno che non sono così. Sull’offesa, però, avrei qualcosa da dire”. E continua, in un video postato sui social: “è una presa di posizione invidiosa e rancorosa. Mi faccio due grosse risate, ma spero che qualche telecamera li abbia ripresi, perché voglio vederli in faccia e chiedergli perché… posso controbattere”.

All’altezza di Piazza Marina, stamani, sono comparsi vari insulti su dei cartelloni gialli costruiti apposta dai vandali per assomigliare agli stessi cartelli che sono sul lungomare del comune dall’agosto 2015, installati in onore dell’atleta. L’arenile di Jesolo, a lei dedicato, in quanto concittadina, è stato riempito di offese di tutti i tipi. Un attacco di cattivo gusto raffinatamente studiato, dato che i cartelli sono esatte repliche di quelli che erano già stati installati.

La polizia è stata informata dei fatti, e al momento sta procedendo d’ufficio per risalire agli autori del gesto, visionando le telecamere di sorveglianza di zona. Anche il presidente di Fedeconsorzi Arenili, Renato Martin, è a conoscenza dei fatti e li commenta così: “Che si tratti di una goliardata, di un atto vandalico, di uno scherzo di carnevale di cattivo gusto, o di un attacco personale, è comunque un gesto da condannare con forza. È una offesa nei confronti di una ragazza che possiamo considerare come nostra concittadina”.

La Pellegrini nel video resta calma, ma le sue parole sono di fuoco, come è giusto che sia. “Spero che ci sia qualche telecamera che abbia ripreso il fatto, per vederlo/a in faccia e chiedergli come mai lo ha fatto. Mi conosce così bene da potermi dare della tr**a? Spero che li becchino, poi ci sarà da ridere”. Infine, ha concluso: “La prossima volta vieni direttamente da me, a dirmele in faccia le cose. Scusate lo sfogo ma ci stava. I giornali hanno riportato la notizia e cancellato la parola che però ovviamente era l’insulto più offensivo. Mi hanno fatto sapere che anche il Comune di Jesolo si è subito attivato per cercare questi furbetti del cartello. Mamma mia che tristezza ragazzi. Grazie a chi mi sta dando una mano”.

Insulti di questo genere possono essere un qualcosa da ignorare o su cui ridere sopra, rimanendo calmi di fronte alla cattiveria altrui, come si vede nel video dagli atteggiamenti controllati dell’atleta. Ma una volta spenta la videocamera, nessuno ci dice che non si sia fatta un bel pianto di frustrazione. Non è giusto, non è divertente ed è anche inutile prendersi tanto disturbo per offendere così gratuitamente una persona che non ha fatto niente per meritarselo, chiunque essa sia. Ce lo scordiamo sempre.

Non siamo qui a fare lezione di morale, ma darsi una regolata su attività di questo genere dovrebbe essere la base del quieto vivere.

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