L’Onu è stato informato che Israele ha ordinato a 1,1 milioni di palestinesi residenti nel nord della Striscia di Gaza di trasferirsi nel Sud dell’enclave entro 24 ore: l’avvertimento potrebbe preludere a un’offensiva terrestre mentre Israele entra nel sesto giorno di guerra dopo la vasta offensiva di terrore sferrata da Hamas il 7 ottobre.
L’ordine di evacuazione riguarda 1,1 milioni di persone (quasi la metà di tutta la popolazione locale), che dovrebbero fuggire a sud nel giro di poche ore, un’operazione che le Nazioni Unite sostengono non sia fattibile: «Le Nazioni Unite ritengono impossibile che un tale movimento abbia luogo senza conseguenze umanitarie devastanti», ha detto portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric. L’esercito non ha specificato il motivo della richiesta di evacuazione, ma l’ipotesi più probabile è che sia la premessa per l’invasione via terra della Striscia in risposta all’attacco di Hamas dello scorso sabato, in cui sono stati uccisi più di 1.200 tra civili e militari israeliani, un numero eccezionale. Nel frattempo stanno continuando i bombardamenti israeliani sulla Striscia, che hanno ucciso finora più di 1.400 persone palestinesi.
Per le Nazioni Unite l’evacuazione del Nord di Gaza avrà «conseguenze umanitarie devastanti»
Venerdì il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric ha commentato con molta preoccupazione la richiesta di Israele di far evacuare tutti i civili palestinesi dal nord della Striscia di Gaza.
La richiesta di evacuazione riguarda 1,1 milioni di civili palestinesi che abitano a nord del fiume Wadi Gaza, quasi la metà dell’intera popolazione locale (composta da 2,3 milioni di persone). Israele ha chiesto che tutte queste persone abbandonino le proprie case e fuggano a sud entro 24 ore, per evitare che possano essere coinvolte negli attacchi contro Hamas. È uno spostamento enorme, e che le Nazioni Unite ritengono infattibile.
Dujarric ha detto che per le Nazioni Unite è «impossibile» che non ci siano «conseguenze umanitarie devastanti» per la popolazione, e ha chiesto «con forza che qualsiasi ordine del genere, se confermato, venga revocato per evitare un fatto che potrebbe trasformare ciò che è già una tragedia in una situazione disastrosa».