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Jessica Pratt: “Per il canto avevo rinunciato al matrimonio, poi grazie al web ho incontrato Riccardo”

In passato ho ricevuto due proposte di matrimonio ma ho rinunciato perché mi veniva chiesto di abbandonare il bel canto!», racconta il soprano australiano Jessica Pratt. Trentasei anni, nata a Bristol, aggiunge:

«Solo una volta gli affetti hanno prevalso sul lavoro ed è stato quando mio padre si è ammalato gravemente: recitavo all’Arena di Verona in una commedia e, tra un atto e l’altro, non facevo che piangere, alla fine sono riuscita ad andare cinque giorni a Sidney». Pantaloni e maglione, capelli biondo-rosso, viso struccato. Così si presenta Jessica Pratt prima di correre al Teatro Regio di Torino per le prove, alla vigilia della recita di Lucia di Lammermoor (da mercoledì 11 maggio), un ruolo che ha ricoperto spesso, anche alla Scala di Milano. In Italia è arrivata nel 2004 come studente all’Accademia di Santa Cecilia. A Torino è la seconda volta, la prima era stata nei panni di Cleopatra, sempre al Regio. Una vita in movimento, quella di Jessica che a dicembre debutterà al Metropolitan di New York come Regina della notte nel Flauto magico.

Di giorno le prove, la sera studio: in otto anni ho recitato trenta ruoli, per ognuno 200-300 pagine da memorizzare in lingue diverse. Giornate intense. Finite le prove, ci sono le recite e allora mi raggiunge Riccardo, il mio fidanzato.

Uno dei più grandi nomi dell’opera a Catania per ricevere del Premio internazionale Giuseppe Di Stefano. Ci ha raccontato del suo percorso artistico e del suo amore per i compositori del Bel Paese

Studio, dedizione e un timbro fuori dal comune, che hanno fatto di Jessica Pratt la regina indiscussa del Belcanto mondiale, sono le qualità per le quali martedì 4 febbraio alle ore 20.00 nella Chiesa di San Michele ai Minoriti a Catania il soprano anglo-australiano verrà insignito del Premio internazionale Giuseppe Di Stefano, promosso dal Coro Lirico Siciliano da sempre sostenitore delle grandi eccellenze. L’abbiamo intervista per farci raccontare del suo amore per la musica, per gli animali e del legame con il Bel Paese dove ormai vive in pianta stabile.

Una delle opere preferite di Jessica Pratt è La Sonnambula: «Naturalmente io amo le opere rappresentate scenicamente – ha dichiarato Jessica Pratt – tuttavia, se c’è un compositore capace di affascinare con la sua sola musica, anche senza costumi e scene, questo è Bellini con la incantevole qualità delle melodie.

Tra le tante perle belliniane, “La Sonnambula”, con la sua semplicità drammaturgica, è quella che mette in maggiore risalto il canto e le possibilità che la voce umana possiede per toccare il cuore dello spettatore e, quando è un cuore napoletano……credete a me, vita e sogno si confondono tra loro nel sonnambulismo che ci trasporta nella bellezza. Napoli è sogno a occhi aperti».

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