E’ un’estate di grande successo per la Germania calcistica. Mentre tutti gli appassionati di questo sport si dilettano in chiacchiere da bar sul rinnovo di Donnarumma, sul futuro di Nainggolan e su tanti altri movimenti di mercato, il calcio giocato ci racconta di una nazione ancora una volta straripante sul rettangolo verde: a sorpresa, infatti, la selezione maggiore e l’Under 21 hanno trionfato rispettivamente nella Confederations Cup e nell’europeo di categoria.
A sorpresa perché, della nazionale che un anno fa mandava a casa gli Azzurri di Antonio Conte, 8/11 erano in vacanza (Manuel Neuer, Mats Hummels, Jerome Boateng, Benedikt Howedes, Toni Kroos, Sami Khedira, Thomas Mueller, Mesut Oezil e Mario Gomez); situazione che –udite, udite!– ha costretto il ct Loew a convocare gente molto più giovane e meno esperta a livello internazionale: Ginter, Henrichs, Kimmich, Sule, Brandt, Can, Goretzka, Werner. Trattasi di calciatori convocabili per EuroU21 in Polonia.
Un handicap? No di certo, perché un sistema calcistico come quello tedesco, può permettersi di convocare e ostentare ragazzi semi-sconosciuti: a partire dal portiere Pollersbeck per arrivare alla promettente ala Gnabry, passando per i vari Selke, Gerhardt e l’MVP della finale Weiser.
Insomma, non è di certo un caso che la mini-Mannschaft abbia incantato contro Danimarca e Repubblica Ceca, per poi mettere in difficoltà Italia, Inghilterra e la strafavoritissima Rojita. Risorse uniche quelle dei tedeschi, messe a disposizione sin dall’inizio del nuovo millennio. Sono molti anni, infatti, che in Germania si preme molto sulla crescita dei giovani nelle squadre B e nei vivai; senza nulla togliere a uno dei fattori fondamentali a livello economico per il calcio moderno: in Germania non si fa più affidamento sui diritti tv, ma sulla massiccia presenza dei tifosi allo stadio (il famoso muro giallo del Borussia Dortmund non è un qualcosa di campato in aria).
Il nuovo non avanza, ma continua ad affermarsi prepotentemente e la Germania sembra stia per ultimare il sorpasso sulla Spagna per il dominio continentale.
Nicola Gigante