Come sappiamo è arrivato l’annuncio ufficiale che l’unione degli attori SAG-AFTRA è ufficialmente in sciopero, e una parte importante dello sciopero riguarda l’ottenimento dei diritti residuali per i progetti che finiscono sui canali di streaming. Ieri molti attori hanno partecipato, tra cui la star della Marvel Sean Gunn.

Perchè l’intervista di Sean Gunn è stata cancellata dopo aver rivelato le sue posizioni sullo sciopero SAG-AFTRA?

Prima di essere Kraglin nel Marvel Cinematic Universe, Gunn era noto per aver interpretato Kirk in Gilmore Girls. Gunn è stato intervistato da The Hollywood Reporter durante lo sciopero e ha rivelato di essere lì appositamente per protestare contro Netflix. “Ho recitato a lungo in Gilmore Girls che ha portato enormi profitti a Netflix. È stato uno degli show più popolari per molto tempo, oltre un decennio. Viene trasmessa in streaming più e più volte, e io non vedo quasi nulla dei ricavi che ne derivano”. Oggi Gunn ha rivelato sui social media che THR ha tolto l’intervista.

“Un tweet con un’intervista video a Sean Gunn che parlava dei suoi diritti residuali da ‘Gilmore Girls’ è stato rimosso perché non si è notato che i diritti residuali a cui si riferiva Gunn sono pagati dallo studio e non dallo streamer, Netflix”, ha twittato THR. “È assolutamente assurdo. Nella mia intervista non ho mai usato la parola ‘residui’. Quello che stavo dicendo è che NON vediamo alcun residuo per il numero di visualizzazioni su Netflix. Al contrario, riceviamo una somma molto esigua dalla WB in base alle licenze”, ha risposto Gunn.

L’attore ha anche seguito il suo tweet con un video di risposta.

“Ehi, ho appena twittato su questo argomento, ma ho pensato di fare questo video per chiarire alcune cose”, ha esordito Gunn. “Ieri ho fatto un’intervista per The Hollywood Reporter, e hanno tolto l’intervista perché, a quanto pare, non ho fatto notare che i miei residui non sono pagati da Netflix, ma che in realtà sono pagati dalla casa di produzione, la Warner Bros. Ok, prima di tutto, non ho mai usato la parola ‘residui’ nella mia intervista, ma non è questa la cosa importante. La cosa importante è che il punto centrale della mia intervista è che Netflix non paga i diritti agli attori, quindi non c’è alcuna condivisione del successo di uno show con Netflix”.

Seguici su Google News