Le Iene, caso Elisabetta Franchi: intervengono Elena Bonetti e Lucia Borgonzoni

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Di Redazione Metropolitan

Stasera a “Le Iene”, il servizio di Alice Martinelli sul caso Elisabetta Franchi e la polemica sorta; argomento di cui, in questi giorni, si sta molto discutendo.

Le Iene, questa sera la polemica sul caso Elisabetta Franchi

Questa sera a Le Iene si parla del caso Elisabetta Franchi che, in questi giorni, sta facendo molto discutere.

 Nel video le dichiarazioni di Lucia Borgonzoni, sottosegretario alla cultura, ed Elena Bonetti, ministro per le Pari Opportunità, che, finora non si erano ancora espresse sul caso. Entrambe hanno assistito dalla platea al convegno di qualche giorno fa in cui l’imprenditrice emiliana si esprimeva su lavoro, donne e maternità ma, nessuna delle due – a differenza di come molti, probabilmente, si sarebbero aspettati – è intervenuta in alcun modo.

Rispondendo alle domande di una giornalista, la stilista aveva dichiarato: 

“Assumere quarantenni è il solo modo per evitare, in sostanza, danni economici…Io oggi le donne le ho messe perché sono ‘anta’: comunque ancora ragazze ma cresciute. Se dovevano sposarsi si son già sposate, se dovevano far figli li hanno già fatti, se dovevano separarsi hanno fatto anche quello. Io le prendo che hanno fatto tutti e quattro i giri di boa. Quindi sono lì belle tranquille con me al mio fianco e lavorano h24”.

Le dichiarazioni ministro alle Pari Oppurtinità Elena Bonetti e il sottosegretario alla cultura Lucia Borgonzoni

Oggi, intercettate, in due momenti differenti, dall’inviata, dichiarano:

Lucia Borgonzoni:

“Non sono intervenuta perché avevo già parlato. Certo che le condanno, (le parole pronunciate dalla Franchi, ndr.per me sono sbagliate, ma è sbagliato il fatto di non mettersi lì e capire queste parole da dove vengono, vuol dire che comunque noi dobbiamo fare qualcos’altro, come pubblico, che non siano solamente le quote, perché le quote non servono. La politica deve dare delle risposte, non deve fare la polemica di alzarsi e rispondere…io posso dire che, nelle cose concrete che faccio, aiutare le donne per me è una cosa fondamentale”. La Martinelli le fa notare che: “Il fatto che tutti siate stati zitti, normalizza il fatto che noi donne possiamo essere pagate meno. Normalizza il fatto che probabilmente non arriveremo mai a livelli apicali.”

La Borgonzoni, quindi, replica: 

“Se io dovessi alzarmi ogni volta che sono a un convegno e che qualcuno dice qualcosa che non condivido…assicuro, tristemente, che sono veramente tante le volte. Io credo, come ho detto, di difendere le donne e farlo nel modo più concreto possibile.”.

Elena Bonetti, invece;

 “Perché non sono intervenuta? Non c’era un dibattito. Lei, Elisabetta Franchi, ha dato conto di una precisazione del fatto che la discontinuità nella carriera lavorativa di una donna è una penalizzazione e il compito della politica non è commentare. Una figura istituzionale come la mia non commenta, dà risposte concrete ed è quello che io ho fatto…Le sue sono parole che danno conto di una discriminazione di cui sono state per troppo tempo vittime le donne nel nostro Paese, una discriminazione dovuta a comportamenti errati nel mondo dell’impresa ma altrettanti strumenti mancanti da parte delle Istituzioni.”

Nel servizio anche un’intervista a Nicoletta Spagnoli, imprenditrice e amministratore delegato di Luisa Spagnoli Spa, che racconta all’inviata, come già un secolo fa, negli anni 20 del 900, l’azienda fondata da sua zia cominciava a introdurre metodi di inclusione lavorativa per le donne, a difendere i diritti delle operaie che vi lavorarono per le quali l’allora dirigente promosse scuole, asili nido, corsi di alfabetizzazione, il diritto all’allattamento e il congedo retribuito di maternità.