Il valzer è oggi considerato uno dei balli più raffinati tra quelli conosciuti. In realtà le sue origini sono molto più umili e rurali di quello che si pensa. La sua prima apparizione avviene in Francia nel XVI secolo, e le sue movenze derivano dall’originale folclore tirolese.
Il debutto del valzer
L’espressione deriva dal tedesco Walden, e significa letteralmente “girare”. Il valzer si basa infatti nel danzare attorno alla sala in una serie di volteggi. Il successo del valzer è avvenuto nelle sale da ballo delle principali capitali europee durante il XVII secolo. Infatti durante le sontuose feste organizzate dalla nascente borghesi, le coppie volteggiavano libere, senza alcuna restrizione di movimenti studiati.
Persino Goethe esprime la sua passione per questo ballo in una scena della sua opera I dolori del Giovane Werther: “Venne poi il momento del valzer, le coppie iniziarono a volteggiare come sfere celesti le une attorno alle altre”.
Il ballo dell’immoralità
Il valzer ha cominciato a diffondersi nelle sale da ballo ottocentesche, quando i conservatori erano alle prese con discorsi sulla moralità per ogni aspetto della vita. È proprio in questo periodo che viene definito come un ballo immorale, dato che le coppie danzavano troppo strette. Fino ad allora le coppie si erano limitate a danzare tenendosi per mano, e lasciando molto spazio alle complesse coreografie. Un esempio in questo senso era il minuetto di Versailles.
Nel 1818 l’istitutrice dell’infante re Luigi Filippo di Francia Madame de Genis sostenne che il valzer avrebbe “fatto smarrire qualunque ragazza onesta”. Nel 1833 è stato invece pubblicato un manuale britannico sul galateo e le buone maniera che lo definiva come “un ballo troppo immorale per le signorine”. Per questo motivo questo ballo era sconsigliato alle donne non ancora sposate. Nel frattempo il successo del ballo ha però contribuito anche alla nascita della prima sala da ballo pubblica a Londra.
Il valzer e la musica
Il valzer è stato reso celebre anche perché accompagnato da opere piene di brio e musicalità. Un musicista e compositore che ha contribuito a renderlo uno dei balli più popolari dell’epoca è stato Johann Strauss. Il suo valzer viennese Sul bel Danubio blu, presentato per la prima volta a Parigi, ha riscontrato un successo clamoroso. Per questo Strauss si è ispirato ad un poema di Karl Beck che rappresentava la bellezza di Vienna sulle sponde del bel Danubio blu.
La musicalità di questa e altre opere ha contribuito a trasformare il valzer da una semplice danza contadina ad un ballo destinato ad un pubblico raffinato. Tra i più celebri della storia si ricordano quelli che il coreografo russo Pëtr Čajkovskij ha incluso nei suoi balletti come Il valzer dei fiori nello Schiaccianoci, quello del Lago dei cigni e il valzer della Bella Addormentata.
Sonia Faseli