Da circa tre anni la vicenda che ruota intorno a Luca Sacchi scuote l’opinione pubblica. Era la notte tra il 23 e il 24 ottobre 2019 quando un colpo d’arma da fuoco colpì il giovane personal trainer di 25 anni alla testa nel quartiere Appio di Roma. Da allora, le Forze dell’Ordine hanno cercato di ricostruire meticolosamente i fatti. Si è risaliti alle persone coinvolte nell’accaduto e le indagini sono andate avanti. Tuttavia, a causa di alcuni depistaggi e testimonianze non veritiere, almeno a detta degli inquirenti, queste sono state ampiamente ritardate. Oggi, però, per fortuna le cose sono cambiate e l’inchiesta pare aver intrapreso la strada giusta. Difatti, stando a quanto riferisce Rai News, la Pubblico Ministero si è espressa sulla questione, dicendosi “obbligata a fornire la verità processuale che risulta dalle carte“.
Una vittima fatta passare per carnefice, le parole della PM sulla vicenda di Luca Sacchi
Si è svolta da poco, in una delle aule bunker della struttura penitenziaria di Rebibbia, nella Capitale, la requisitoria in merito al processo sull’uccisione di Luca Sacchi. Tra gli imputati figurano i due ragazzi di San Basilio. Ciò nonostante, non si tratta dei soli sui quali la Corte dovrà emettere una sentenza. Insieme a loro, infatti, ci sarebbero l’indiziato per aver procurato all’assassino l’arma del delitto, e il padre, detentore illegale della stessa. Ma non solo. Ci sarà persino l’ex compagna di Luca, che dovrà rispondere di violazione delle norme vigenti sulle sostanze stupefacenti. In particolare, la ragazza era in possesso di uno zainetto, in seguito rubatole, contenente 70 mila euro per acquistare 15 chili di marijuana, a quanto riporta Rai News.
Ad illustrare la ricostruzione della vicenda ci ha pensato la PM Giulia Guccione la quale, fa sapere Rai News, ha persino aggiunto che:
“Una storia paradossale perché fin dalle prime battute Luca, la vittima, è stato fatto passare per l’accusato […]. In questo processo c‘è chi ha da subito mistificato i fatti, creando veri e propri depistaggi, cercando di far passare tutto come una rapina andata male. Giovanni Princi, che ha tradito l’amico Luca, ha tenuto un comportamento ostativo all’accertamento della verità dei fatti. E Anastasya Kylemnyk ha mentito e cambiato versione più volte. Per fortuna i depistaggi non hanno colto nel segno e oggi si è potuto chiarire il contesto in cui è maturato l’omicidio. […] Senza questi atteggiamenti oggi avremmo maggiori elementi, ma fortunatamente abbiamo potuto chiarire e comprendere il contesto in cui è avvenuto questo omicidio.
Insomma, delle conclusioni sicuramente forti, che hanno lasciato interdetti i presenti alla seduta come il papà della vittima Alfonso Sacchi.
Scritto da Diego Lanuto.
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