I due sequel di Matrix sono stati sicuramente criticati in maniera diversa rispetto al primo film. Bill Pope, il direttore della fotografia che ha partecipato ad entrambi i progetti cinematografici delle sorelle Wachowski, spiega cosa è andato storto durante le riprese dei sequel.
Bill Pope racconta tutto ciò che è andato storto sul set di Matrix Reloaded e Revolution
Il successo mondiale del primo film di Matrix è stato enorme. Al contrario, non è successo lo stesso per i due sequel della saga: Matrix Reloaded e Matrix Revolution. Entrambi non hanno colpito gli amanti della saga fantascientifica, ma a raccontare cosa è andato storto direttamente sul set è lo stesso direttore della fotografia. Bill Pope infatti ha ammesso che durante le riprese del secondo e terzo film le dinamiche interne sono cambiate radicalmente. Innanzitutto, non si sentivano più liberi di lavorare come al primo progetto, ma tutti avevano gli occhi puntati su di loro. Confessa: “C’era un sacco di pressione”.
Oltre alla pressione dall’esterno, il direttore della fotografia di Matrix racconta che i problemi sul set dei sequel, che sono stati girati contemporaneamente, erano anche di carattere personale. Bill Pope stesso ha ammesso di non aver amato il risultato finale di Matrix Reloaded e Revolution perché le conseguenze delle frizioni interne si sono riflettute sul film.
Le sorelle Wachowski e la convinzione letta da Stanley Kubrik
Un altro elemento che sicuramente ha influenzato le riprese dei sequel di Matrix – ha continuato Bill Pope – era la convinzione delle sorelle Wachowski che gli attori possono dare il loro meglio solamente quando sono stremati. Questa convinzione delle registe deriva da una citazione del libro di Stanley Kubrik. Per questo motivo le Wachowski ripetevano i ciack delle scene moltissime volte. “Volevo dissotterrare Stanley Kubrick e ucciderlo” conclude il direttore della fotografia che non prenderà parte al quarto capitolo di Matrix, passando il testimone a John Toll.
Camilla Tecchio