
Navalny è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere. È questo il verdetto del tribunale distrettuale nei confronti dell’oppositore di Putin.
Navalny condannato
Il tribunale distrettuale di Simonovsky, riunitosi per l’occasione a Mosca, ha condannato Aleksej Navalny a tre anni e mezzo.
Sono stati, poi, ridotti a 2 anni e 8 mesi perché l’imputato ha già trascorso 10 mesi ai domiciliari.
Nessuna scusante per il fatto che l’imputato era in Germania ancora in cura per i postumi dell’avvelenamento da Novichok.
Il verdetto
Il giudice è rimasto a lungo in camera di consiglio prima di emettere il verdetto.
Nel frattempo la polizia provvedeva a blindare il centro di Mosca e di San Pietroburgo in vista della possibile reazione dei sostenitori del principale avversario politico di Vladimir Putin.
Le cure a Berlino
Dopo l’avvelenamento, Navalny ha potuto lasciare il Paese per essere curato a Berlino solo grazie alla moglie Yulia.
Quest’ultima, infatti, ha chiesto con grande fermezza l’autorizzazione a Putin.
Navalny, insieme al sito investigativo indipendente Bellingcat, ha individuato il team di agenti dell’Fsb che lo aveva seguito in Siberia.
Sempre lui, fingendosi un alto funzionario governativo, aveva parlato per telefono con uno dei “ripulitori” mandato a Omsk a cancellare le tracce del Novichok.
Però il 17 gennaio, mentre continuavano a rifiutarsi di aprire una indagine sull’accaduto, le autorità hanno arrestato Navalny appena ha messo piede in Russia.
Ancora oggi, nonostante tutte le evidenze, il ministro degli Esteri Lavrov insiste a parlare di una montatura dei servizi segreti occidentali.
L’accusa a Putin
In aula, Navalny, ha accusato direttamente Putin:
“L’ho offeso profondamente perché sono sopravvissuto all’avvelenamento che lui aveva ordinato. Abbiamo dimostrato che è stato proprio Putin che si è servito dell’Fsb. Putin entrerà nella storia come Vladimir l’Avvelenatore delle mutande”.
Le proteste
Già durante la seduta, più di 350 oppositori sono stati fermati attorno al tribunale.
La sentenza susciterà sicuramente nuove proteste e critiche dell’Occidente.
Nei prossimi giorni, a rincarare la dose, i giudici sembrano decisi ad avviare un ulteriore processo con l’accusa di appropriazione indebita che prevede una possibile condanna a dieci anni.