
Con Nokia9 PureView eccoci all’appuntamento con InfoTech: andiamo ad esaminare l’ultimo device Nokia.
Nokia9: hardware e software.
Da quando l’azienda finlandese è ritornata nel mercato della telefonia mobile, si era già parlato di un possibile Nokia9 già l’anno scorso. Peccato per la scelta del processore: un SoC performante, ma dell’anno scorso. Quindi usando uno Snapdragon 845, si nota un riuso del grande successo americano. Questa scelta benché opinabile, sarà ottima sia per il prezzo di questo top di gamma, sia per il mantenimento degli standard del device.
Per quanto riguarda la memoria , abbiamo una RAM LPDDR4X: e la statunitense Micron si conferma una delle leader del settore. Dopo essere stata la “casa madre” del tecnologia 3D X Point, ha annunciato di aver realizzato i primi chip monolitici LPDDR4X da 12Gb. Anziché impilare i diversi chip, per semplificare i processi produttivi Micron ha usato un unico pezzo di silicio. Per lavorare sui circuiti integrati di tipo monolitico, hanno ridotto le dimensioni di ciascun chip di memoria e accorciato i collegamenti tra i vari layer. Questa soluzione ha portato ad un chip monolitico in grado di consumare il 10% in meno rispetto ad altri: con la capacità di 12Gb, riesce a trasferire dati ad una velocità di 4266 Mbps per singolo pin.
La memoria esterna invece si tratta di una UFS 2.1(UFS è un acronimo che significa Universal Flash Storage) : anche lì la scelta può sembrare opinabile, vista la doppia velocità di UFS 3.0. Come scritto sopra però le scelte che sembrano strampalate si trovano d’accordo con il prezzo finale. Si tratta comunque di una tecnologia d’archiviazione usata per ex top di gamma, quali per esempio Samsung S8+. Anche se destinato ad essere sostituito da eMMC (altro sistema di archiviazione) più facile da implementare all’interno di un device è sensibilmente più lento. Semplicemente per la modalità di scrittura e lettura dei dati, overo uno per volta: si tratta di centesimi di secondo, è vero, ma nel lungo periodo diventa una cosa abbastanza fastidiosa.

Per lo schermo, abbiamo uno schermo P-Oled a 18:9, da 5.99 pollici e una risoluzione QHD+ (2880 x 1440). Nel dettaglio, OLED, è l’acronimo di Organic Light Emitting Diode (=Diodo Organico a Emissione di Luce) e consentono di realizzare display a colori con la caratteristica di emettere luce propria. Senza dover quindi aggiungere della componentistica per illuminare, come per esempio la tecnologia LCD. I vantaggi di questo tipo di display sono: emettere luce propria, la leggerezza, la flessibilità, l’ampio angolo di visione, il contrasto, la vividezza dei colori, il breve tempo di risposta, e l’alta efficienza energetica. L’unico svantaggio è che durano molto di meno, perché si consumano prima.
Il comparto fotografico di Nokia9 è il fiore all’occhiello di questo device: anche se non ha rispettato totalmente i rumors. Si diceva che la casata nordica mettesse 5 sensori tutti con delle competenze diverse. Il risultato è due sensori RGB (a colori) e tutti gli altri monocromatici: ciascuno di loro ha una capacità di 12MP, e un apertura di fuoco di 1.8f. Davanti invece troviamo un sensore da 20 MP. Specificatamente parlando, la camera centrale è quella di partenza: quando si avvia l’applicativo della macchina fotografica il sensore si trova davanti quello che deve fotografare. Questi dati vengono esaminati dal processore di segnale digitale (DSP), e usati per capire come far venire al meglio la foto. I sensori di Nokia in questo caso hanno l’enorme dinamica di una full frame. Quindi, sono in grado di capire come superare le difficoltà di una fotografia, per esempio la sovraesposizione. Tutti i 60 MP alla fine vengono inviati ad un unico DSP, che si preoccupa di riunirli in una sola foto da 18 MP (5000 x 3741). A questo proposito, c’è una collaborazione con Adobe Lightroom: e si parla di file RAW da 18 MP generato per essere processato con A.L. . Per quello Juho Sarvikas (CEO HMD Global) dice che il Nokia9 deve esser visto come una compatta hi-end a ottica fissa, tipo la Fujifilm X100T.
COSA SONO I FILE RAW E ADOBE LIGHTROOM?
Iniziamo dalla risposta più corta: Adobe Lightroom è un programma molto più leggero, multipiattaforma, free, che emula Photoshop; in questo caso, Nokia9 ha la versione per Android 9 Pie.
Il File Raw o anche Tecnica Raw, consiste in un peculiare metodo di memorizzazione dei dati di un immagine. Viene usata principalmente per evitare perdite di qualità quando si salva il file su una qualunque piattaforma di memoria. I segnali quindi catturati dal sensore non perdono di qualità quando vengono ricomposti dal processore d’immagine della fotocamera, nelle sue componenti RGB. La metodica RAW è generalmente utilizzata nelle Reflex digitali, nelle compatte Formato Prosumer. Il sensore CCD (Charme Coupled Device) o CMOS (Complementary Metal-Oxyde Semiconductor) cattura l’immagine e la registra nella sua forma originaria, solamente dopo la conversione da analogico a digitale.

La connettività: mancante dell’interazione con il 5G. C’è l’ingresso USB-C 3.1, allo stesso modo di Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac, Bluetooth 5.0, GPS con A-GPS, GLONASS e BeiDou, NFC, ma manca l’ingresso per il jack audio da 3,5 mm.
Per finire la parte software di questo device, il Sistema Operativo: è garantita la presenza di Android Pie 9, il firmware di stock, con qualche personalizzazione tipica Nokia.
Per la parte hardware, esaminiamo il design: Nokia non eccelle in queste cose e si mantiene su degli standard 155 mm x 75 mm x 8.2 mm, e pesa 173gr. Per quanto concerne la scocca, invece, per i bordi laterali hanno fatto un lavoro eccellente di limatura, mentre i rimanenti sono abbastanza presenti. Notch molto sottile, si è evitata la presenza di uno slider. La superficie posteriore è stata progettata in vetro, motivo per cui Nokia non ha avuto difficoltà nell’integrare la ricarica wireless. È dominata scenicamente dal poligono disegnato dalle cinque fotocamere e dal flash LED. Due sole concessioni: il logo Zeiss vicino ai sensori, e quello Nokia appena sotto. Una sola la colorazione prevista al lancio: Midnight Blue.

Al prossimo articolo!
Valeria Tresoldi