Parker, la sonda della Nasa più vicina al Sole della storia

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Di Redazione Metropolitan

Un traguardo incredibile quello raggiunto il 28 aprile 2021: la sonda della Nasa Parker Solar Probe ha superato il confine dell’atmosfera solare, avvicinandosi come mai prima d’ora alla superficie della stella più grande di tutte, il Sole. Ora si può finalmente provare che la superficie solare non sia liscia ma “raggrinzita”. La sonda continuerà ad avvicinarsi sempre di più così da permettere nuove straordinarie scoperte. “È un momento grandioso per la scienza solare“, commenta Thomas Zurbuchen.

La sonda della Nasa che si è avvicinata al Sole più che mai

Toccare il Sole per riuscire a “raccoglierne” qualche raggio: questo era l’obiettivo della sonda lanciata dalla Nasa con una sola direzione, la stella più grande di tutte, il Sole. Il traguardo è stato raggiunto il 28 aprile 2021 quando la sonda della Nasa Parker Solar Probe ha superato il limite invisibile dell’atmosfera solare. In questo modo la sonda ha campionato alcune particelle e campi magnetici.

La notizia è stata data durante il corso di un meeting di American Geophysical Union a New Orleans. La larivista Physical Review Letters ha pubblicato i risultati che, in questo momento, sono in corso di aggiornamento.

La sonda, che ha preso il nome del suo creatore Eugene Parker, ha potuto confermare la teoria dell’astronomo. Pare infatti che la superficie del sole non sia liscia come si è sempre pensato ma che sia bensì “raggrinzita” a causa delle punte e valli che ne increspano la superficie. Sono in realtà proprio queste ultime che influenzano i venti e l’atmosfera solare, facendo da “motore” alle tempeste solari che periodicamente colpiscono la superficie della Terra.

Thomas Zurbuchen, amministratore associato del direttorato della Nasa per le missioni scientifiche ha commentato così i fatti: “È un momento grandioso per la scienza solare. Questa pietra miliare non solo ci fornirà una visione più approfondita dell’evoluzione del Sole e del suo impatto sul Sistema solare, ma tutto ciò che impariamo sulla nostra stella ci insegnerà molto anche delle stelle del resto dell’universo“. Difatti come l’allunaggio ci ha permesso di comprendere meglio il nostro satellite, questo avvicinamento al Sole ci permetterà di comprenderne a fondo il suo funzionamento.

Parker continuerà ad orbitare intorno al sole seguendo una spirale in modo da avvicinarsi sempre più alla superficie. Ogni volta compirà 24 giri in più e a penetrare fino a meno di 6 milioni di chilometri dalla superficie del Sole.

Cristina Caputo

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