Perché la F1 ha bisogno di più gare in Europa?

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Di Redazione Metropolitan

A causa della pandemia di Covid-19 la stagione 2020 di F1 è stata molto particolare. Tra gare annullate e posticipate abbiamo rivisto in calendario “vecchi circuiti” europei dove oramai non si correva da anni e su questi circuiti le gare sono state spettacolari.

F1 gare Europa la strana stagione 2020

Da poco più di un mese si è conclusa la stagione 2020 di F1, a marzo 2021 la nuova stagione dovrebbe riaprire i battenti con il GP d’Australia, ma molto probabilmente il GP d’Australia 2021 verrà posticipato o addirittura annullato, sempre a causa della pandemia di Covid-19 che in questo momento sta “attaccando” con più ferocia parte dell’Australia. Se così dovesse essere la prima gara di apertura del mondiale di F1 del 2021 toccherebbe al GP del Bahrain. Il calendario 2021 di F1 sarà composto da 23 gare. La stagione 2020 di F1 imprevedibile ed incerta a causa del virus allo stesso tempo è stata anche super emozionante. Un calendario breve ma intenso, con un susseguirsi di gare anche sullo stesso circuito, ma lo spettacolo più bello lo abbiamo avuto e visto in Europa grazie al ritorno di vecchie piste dove la F1 non correva da tempo, come per esempio il circuito del Nürburgring, Portimao, Mugello, Imola e Istanbul.

Anche grazie a queste gare la stagione 2020 di F1 è stata eccitante, da brivido ma anche nostalgica. Purtroppo la F1 moderna è diventata un po’ monotono anche a causa delle nuove piste che non piacciono molto ai piloti e anche ai fan. Sia i piloti che i fan appassionati di F1 hanno nel cuore “le piste storiche” ed il grande ritorno di queste cinque piste in F1 è stato a dir poco spettacolare. Queste sono le gare che tutti noi vogliamo vedere e che tutti i piloti vogliono affrontare.

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Podio GP Europa 2004, circuito del Nurburgring, Barrichello, Schumacher Button – Photo Credit:F1OfficialTwitterAccount

Il ritorno delle “vecchie guardie”

Per “vecchie guardie” ovviamente si intendono il circuito del Mugello, Imola, Portimao, Nürburgring e Istanbul; iniziamo dai due circuiti italiani del Mugello e Imola. Il 13 settembre del 2020 per la prima volta la F1 ha corso sul circuito del Mugello, circuito di proprietà della scuderia Ferrari. Una pista “vecchia scuola” nel bel mezzo della Toscana, piena curve veloci, una delle migliori piste che abbiamo mai visto in questa stagione. Una gara caotica, piena di incidenti e bandiere rosse. Il primo novembre invece c’è stato il grande ritorno di Imola non si correva li dal 2006. L’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari è il preferito di molti fan, tralasciando il tragico incidente di Ayrton Senna. Un’altra pista “vecchia scuola” con curve e staccate piuttosto complesse, il circuito misura 4909 metri e si percorre in senso antiorario, con 12 curve a sinistra e 9 a destra.

Dopo 6 anni torna in F1 anche il Nürburgring, altra grande pista storica, tutti ricordiamo il bruttissimo incidente di Niki Lauda nel 1976. Il Nürburgring è una pista iconica non solo per la F1 ma per molti altri sport motoristici, le condizioni meteorologiche imprevedibili e avvincenti del fine settimana dell’11 ottobre 2020 hanno causato la cancellazione delle prime prove libere, buona parte dei piloti non aveva mai corso al Nürburgring e questo ha reso molto più avvincente la qualifica ma soprattutto gara. Una pista che ha reso nostalgici i piloti della vecchia guardia e gli appassionati più incalliti.

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GP Imola 2020 – Photo Credit:F1OfficialTwitterAccount

Il circuito di Portimao e Istanbul

Altre due “vecchie guardie” sono il circuito di Portimao e Istanbul. In portogallo la F1 non correva dal 1996, all’epoca la F1 si teneva sul circuito dell’Estoril, dopo 23 anni la F1 torna a correre in Portogallo, in questa occasione sul circuito dell’Algarve. Come il Mugello anche a Portimao la F1 non ha mai corso, la pista portoghese è una pista ad alta velocità, una pista fantastica. Ci ha regalato una gran bella gara

İstanbul Park è sempre stato uno dei circuiti migliori e più interessanti della F1 e dopo 9 anni ritorna nel calendario di F1. Il circuito lungo 5,3 chilometri e con una carreggiata molto larga è caratterizzato da forti cambi di pendenza e curve molto impegnative, i piloti amano la famosa Curva 8, con ben quattro punti di corda e un tempo di percorrenza che sfiora i 6 secondi e la curva 1 che assomiglia molto all’Eau Rouge di Spa-Francorchamps. Un paio di settimane prima della gara la pista è stata riasfaltata e nelle prime prove libere i piloti hanno trovato la pista troppo liscia e compatta “È così lucido che l’olio fuoriesce” queste le parole usate dal campione del mondo Lewis Hamilton. Qualifiche mozzafiato, tra pioggia battente e terreno scivoloso era impossibile segnare il tempo, ne uscirà poi vincitore Lance Stroll che ad Istanbul porterà a casa la sua prima pole in carriera.

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GP Turchia 2020 – Photo Credit: RacingPointOfficialTwitterAccount

Sicuramente la F1 ha bisogno di più gare in Europa, o comunque su circuiti “genuini” vecchia scuola che mettono duramente alla prova i piloti, anche quelli del calibro di Hamilton. Questo serve soprattutto per ravvivare uno sport che si sta lentamente spegnendo facendo perdere l’interesse anche ai fan più fedeli. In questi ultimi anni la trasformazione è stata repentina che ha intrapreso un sentiero che dà la prerogativa soltanto al “Re denaro” sbarcando in posti (ricchi) dove la F1 non è di casa.

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Mara Romano