Oggi in Georgia inizia il processo per l’omicidio di Ahmaud Arbery, il runner afroamericano ucciso lo scorso anno mentre faceva jogging. Dalla comunità afroamericana sono insorte le prime proteste quando si è visto che la giuria è composta soprattutto da bianchi.
Ahmaud Arbery, al processo c’è solo un afroamericano tra i giurati
L’omicidio del venticinquenne afroamericano Ahmaud Arbery è avvenuto il 23 febbraio 2020 a Satilla Shores, in Georgia. Il ragazzo stava facendo jogging quando due uomini bianchi, Gregory McMichael, 64 anni, e suo figlio Travis di 34 gli hanno sparato con un fucile.
Il giudice del processo ha parlato di “discriminazione intenzionale” in riferimento alla composizione della giuria. Questa è composta da un solo afroamericano su 12 membri totali. I restanti 11 sono infatti tutte persone bianche e per questo si teme favorire i McMichael. Nonostante il giudice abbia messo in evidenza l’anomala composizione della giuria, il processo non è stato sospeso.
Il caso Arbery: gli assassini incriminati dopo un video girato da un testimone
L’accusa di omicidio e aggressione aggravata per i McMichael era arrivata solo a maggio 2020, dopo che un video aveva mostrato l’uccisione di Arbery avvenuta a febbraio. Un primo procuratore aveva affermato che i due avessero agito per legittima difesa. Da lì erano partite numerose proteste in diverse città degli Stati Uniti per chiedere giustizia.
Il video girato da un testimone mostra Arbery mentre corre lungo una strada residenziale. Ad un certo punto il ragazzo passa accanto a un pick-up bianco, dove ci sono due uomini armati. Dopo aver sentito uno sparo, Arbery corre verso il veicolo e in seguito a un secondo sparo lotta con l’uomo fuori dal pick-up. L’uomo era Gregory McMichael e Arbery stava tentando di togliergli il fucile dalle mani. Dopo altri spari, il giovane runner cade a terra e muore prima dell’arrivo della polizia.
Un primo procuratore rinunciò a seguire il caso. Il secondo, George E. Barnhill, aveva stabilito che non c’erano motivazioni per arrestare i McMichael. I due detenevano le loro armi legalmente e avevano agito per autodifesa e secondo il procuratore era stato Arbery ad iniziare lo scontro. Barnhill disse anche che Arbery aveva precedenti per taccheggio e violazione della libertà vigilata che secondo lui “spiegavano la sua natura aggressiva“. Inoltre, i McMichael lo ritenevano il responsabile di un’irruzione in una casa della zona, avvenuta proprio quel giorno.
Anche dopo la pubblicazione del video sui social, il procuratore non mosse alcuna accusa, e negli USA erano partite diverse proteste sull’onda del “Black Lives Matter“. Alla fine Barnhill venne sollevato dal caso, assegnato in seguito a Tom Durden, che accusò formalmente i McMichael fino all’arresto.
Giulia Panella
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