Cantante, ballerina, attrice, conduttrice televisiva, radiofonica, attivista e non solo perché l’immensità di Raffaella Carrà non è definibile a parole. Oggi ricorre l’anniversario della sua nascita e anche se tra meno di un mese è ormai un anno che non c’è più, fanno ancora rumore le sue battaglie, il suo impegno nell’attivismo e nella solidarietà.
Grazie la sua forza nel combattere per la libertà sfidando il bigottismo, è riuscita ad autodeterminarsi diventando un’icona. I costumi, le sue canzoni appaiono estremamente moderni tanto che diventano veri e propri inni a una sensualità allegra e spensierata, senza rimorsi. “Pedro“, “Festa“, “Tanti Auguri“, “Luca“, sono solo alcuni dei titoli resi simboli dalla comunità lgbtq+ che si sentiva finalmente rappresentata in anni dove ancora non venivano accettati. Raffaella Carrà elimina qualsiasi sovrastruttura e preconcetto, diventando un vero e proprio punto di riferimento per qualsiasi persona che vedeva in lei un esempio.
Raffaella Carrà come icona della comunità Lgbtq+
Una volta ottenuta la notorietà l’ha usata per rivendicare un paese più libero, più ugualitario e con più opportunità. Non ha voluto etichette, ma ha sempre cercato di vivere la vita a modo suo senza pregiudizi, incarnando la moderna rivoluzione sessuale. Attraverso la sua arte e i suoi gesti la Carrà ha saputo difendere la comunità Lgbtq+ che ha identificato in lei un’icona. Durante la sua carriera alternò azioni di supporto al movimento a una grande dedizione per la solidarietà.
È rimasto spesso privato questo suo lato, ma Raffaella ha sempre cercato di aiutare chi si trovava in difficoltà. Da poco fu resa nota la telefonata fatta nel 2012 ad una famiglia rimasta vittima del naufragio della Costa Concordia, alla quale consegnò un assegno per un familiare di un disperso, gesto sul quale volle mantenere il riserbo. Oppure dopo il terremoto dell’Aquila nel 2009 cercò la Confraternita di Misericordia per far arrivare materiale scolastico per i ragazzi abruzzesi. Recentemente invece durante la terribile emergenza Covid donò una somma di denaro che permise l’acquisto di due respiratori.
Riassumere la grandezza di una donna come Raffaella Carrà è impossibile perché la sua presenza sarà per sempre immortale. Celebriamo così in questo giorno speciale non solo l’artista, ma anche la persona che con il suo caschetto biondo ha rivoluzionato intere generazioni.
Francesca Agnoletto